hide and seek

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Circensi
    Posts
    297
    Punti attività WWG
    +129

    Status
    « Se corri come un fulmine, ti schianti come un tuono. »

    Pazienza. Kyril ne aveva sempre avuta poca. Averne in quel momento, restando all’oscuro delle condizioni di Irina, acuiva la sua impazienza. Dopo lo sfortunato incontro a Nocturn Alley, le loro visite si erano azzerate e ben presto anche le loro comunicazioni. Per quanto pericoloso fosse per lui, vista la poca privacy che Skrynder concedeva ai suoi dipendenti, aveva provato a scrivere alla guaritrice ma non aveva ottenuto risposta. La finta indifferenza figlia dell’offesa aveva lasciato ben presto spazio all’ira, poi alla preoccupazione. Infine, alla paura. Il timore qualcosa di terribile potesse esserle accaduto, non aveva lasciato la sua mente affaccendata, tornando a tormentarlo soprattutto di notte quando provava a concedersi un riposo. Dopo l’ennesima notte di supplizio, aveva deciso di non poter sopportare oltre.
    Contro i moniti di Skrynder a non allontanarsi dal circo, si era spinto fino ad Hogsmeade. Lo aveva fatto tutti i giorni per una settimana, nella speranza di poter avere un incontro fortuito con la donna. I suoi propositi però furono destinati a fallire. Aveva annegato la rabbia in un paio di bicchieri di whisky incendiario. Poi, d’un tratto, un’idea. Tra le stradine di quel villaggio, aveva accolto la voce secondo cui Silente, in un impeto di stupida bontà, aveva aperto le porte della scuola ai bisognosi e a coloro che scappavano dalla guerra. Per quanto stupida e pericolosa fosse, non riuscì ad allontanare dalla sua mente quell’idea.
    Allontanarsi così tanto dall’Arcanus e per così tanto tempo, sarebbe stata una scelta di cui avrebbe pagato le conseguenze ma non aveva alcuna intenzione di tirarsi indietro a quel punto.
    Il suo volto spigoloso e i vestiti poco curati, non avevano destato sospetti ed una volta all’interno della scuola, il suo primo obiettivo fu cercare l’infermiera. Superò studenti a cui non prestò attenzione, raggiungendo finalmente la stanza prestabilita. Quando aprì la porta con poca grazia, vi trovò un ragazzino con un volto verdognolo. Kyril però era ben poco disposto ad attendere, oltre che sinceramente poco interessato alla salute altrui. “Stai bene. Vattene o a breve non sarà più così.” Il suo tono duro e lo sguardo feroce convinsero il ragazzino in un batter d’occhio che, sebbene ancora nauseato, si allontanò dalla stanza, lasciando il ragazzo solo.
    Si guardò attorno, cercando la guaritrice oltre la tenda di alcuni letti lì presenti. Poi, finalmente la vide spuntare da una porta laterale. Fermo, restò a guardarla per qualche attimo, prima di avvicinarsi a lei con poche grosse falcate. “Perchè Merlino non rispondi ai miei gufo?” Provò a poggiare una mano sul suo braccio mentre il suo sguardo indagava sul suo corpo come alla ricerca di un segnale di quel mutismo, o del passaggio di quel vile che aveva scelto come marito. “Va tutto bene?”




    Kyril
    McKay
    25 anni - metamorphomagus - purosangue - circense
    portfolio - owl - notebook

    © code by high voltage



    Momentaneamente rifugiato ad Hogwarts
     
    Top
    .
  2.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Guaritori
    Posts
    328
    Punti attività WWG
    +170

    Status
    Irina Cléophée Hais Tanberg

    - L'Étoile -

    LfbWVBp
    Pureblood
    Animagus
    Married
    Healer
    24yo
    Dopo Nocturn Alley, le sue giornate si erano fatte improvvisamente piene. Ciò che aveva combinato aveva scatenato la furia di Einar, che l‘aveva sfogata su qualche elfo domestico e su chi l‘aveva spinta fino laggiù. E quando avevano parlato, era andata tutto sommato bene. Lei aveva chiesto scusa per il gesto avventato e gli aveva promesso che non sarebbe scappata mai più. Il commerciante si era sentito soddisfatto e lei aveva potuto riposare tranquilla durante i giorni seguenti, dove la febbre aveva minacciato di durare più a lungo del solito. Si era ripresa comunque e poi era partita insieme al marito alla volta delle coste francesi. Al suo ritorno, la guerra era ormai quasi scoppiata. Dunque era stata impegnata con i preparativi per Hogwarts, si era assunta la responsabilità di Evangeline ed aveva aiutato suo padre, Ministro della Magia, ad organizzare gli spostamenti ed i posti sicuri, munendoli di pozioni, bende ed antidoti che potevano essere utile. Successivamente, Hogwarts era iniziata, c‘era stato un attacco ad Hogsmeade dove era rimasta coinvolta insieme a Vanja ed aveva scoperto, con suo grande disappunto, chi fosse il famoso Signor Coyote. Ovvero un imbecille che adulava il nome di Grindelwald. Insomma, erano mesi che si sentiva vorticare come una trottola senza poter concedersi un momento per riprendere aria. Il suo corpo aveva iniziato a chiederle tregua, così come il suo spirito che si stava attendendo a quelle che erano le volontà di Einar. A rallentarla era anche l‘ombra di un piccolo fiore che aveva iniziato a palesarsi appena sopra il suo seno. Un terribile monito di quello che sarebbe successo se non fosse stata attenta. Ad ogni modo, anche in quel giorno monotono le era toccato il turno in infermeria. La presenza dei rifugiati al castello aveva reso frenetiche le sue giornate, impedendole di concentrarsi sui suoi studi come avrebbe voluto.
    Il ragazzino nauseato di quella sera era comunque il suo ultimo paziente per quella giornata, poi avrebbe dato il cambio al tirocinante che avrebbe ricoperto il turno notturno.
    « É solo un po‘ di malessere, probabilmente dovuto al freddo che ha preso durante la gita, signorino Walker… » iniziò a dire con tranquillità, il tono stanco ma rassicurante che usava sempre con i suoi pazienti. Si mosse lentamente, apparendo da dietro la porta che dava su un piccolo ufficio privato « …Le ho fatto una giustifica di un paio di giorni e prenda questa prima di andare a dorm… » nel momento in cui sollevò lo sguardo e incontrò la figura di Kyril, le parole le morirono in gola. Gli occhi chiari si spalancarono e le labbra si schiusero leggermente, quasi come se avesse appena visto un fantasma. « Ky..? » retorica, quasi come se non ci credesse, l‘osservò ridurre la distanza tra loro senza vederlo davvero. Fu il contatto della sua mano a riportarla alla realtà. « Quali gufi? » domandò poi con aria confusa. Di cosa stava parlando? Si guardò poi brevemente attorno, mostrando un’aria piuttosto spaesata. « Il ragazzino di prima? » l’istinto da guaritrice fece nuovamente capolino in quel piccolo angolo che si stavano riservando per loro. L‘espressione si fece appena preoccupata, mentre cercava di mettere insieme tutte le informazioni che le stavano arrivando, una dopo l’altra. Perché Kyril era li? « Il circo é stato attaccato? Ti sei fatto male? » domandò nuovamente, poggiando ciò che aveva in mano su un piccolo mobiletto vicino a lei. Lo sguardo azzurro e brillante tornò su di lui, squadrandolo da capo a piedi. Cercò di capire se fosse ferito da qualche parte, ma dopo un’occhiata forse un po’ approssimativa, le sembrò che non ci fosse niente fuori posto. Nessuna macchia di sangue, niente vestiti strappati o lacerati da incantesimi. « Pensavo fossi arrabbiato con me… E per questo non mi avessi risposto. Non ho ricevuto niente da parte tua. » gli disse, notando il suo sguardo indagatore. Non c’erano segni visibili evidenti se non l’ombra violacea di un morso sul collo tenuto in parte nascosto dalla sciarpa giallo-nera della sua ex casata. Sistemò l’indumento di tassorosso, lanciando uno sguardo alla porta dell’infermeria. Non avvertiva alcun rumore provenire da fuori, il ragazzino doveva essersela proprio data a gambe levate. Sospirò piano. « Dunque… Ho pensato che forse era meglio lasciarti stare per un po’. » Ammesso che avesse ricevuto i pochi messaggi, inviati pensando potessero sfuggire al vigile sguardo di Einar. Schiarì la voce poi, distogliendo lo sguardo da lui. Si sentiva un pochino a disagio ed in imbarazzo, come se il ricordo di Nocturn non le permettesse di vivere appieno il momento. Le dita delle mani iniziarono a torturarsi tra di loro. Si sentiva fragile, ora che Kyril aveva visto lati di lei che aveva tenuto testardamente nascosti agli occhi di tutti. « Sto bene… » inizió a dire poi, il tono più basso. « Le giornate sono molto più piene qui in infermeria e dopo i disordini ad Hogsmeade sto evitando di uscire. Temo, di essere diventata un obiettivo di Grindelwald. » confessò, arricciando leggermente le labbra, l’aria un po’ preoccupata. Si prese una pausa, rinchiudendosi in un piccolo angolo di silenzio. La sera stava calando e la luna si stava innalzando nel cielo. Presto il coprifuoco degli studenti sarebbe scattato, tenendoli al sicuro nelle loro sale comuni. Socchiuse leggermente gli occhi e poi ruotò la testolina verso di lui, cercando il suo sguardo. Le gote si tinsero di un po’ di imbarazzo prima ancora che lei si azzardasse a lasciarsi andare a quella timida confessione. « Mi sei mancato. »




    code by Irina~
     
    Top
    .
  3.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Circensi
    Posts
    297
    Punti attività WWG
    +129

    Status
    « Se corri come un fulmine, ti schianti come un tuono. »

    Era naturale fosse sorpresa di vederlo. Non lo fu tutto ciò che venne dopo. Nel sentirla parlare, nel vedere come si comportava, a Kyril sembrò di star leggendo un libro a cui fossero state strappate delle pagine: la storia aveva dei palesi buchi di trama e la sua mente divagava per cercare di ricostruirne una che potesse avvicinarsi a quella reale.
    “Io sto bene.” Rispose appena titubante, ancora confuso mentre cercava di immaginare alla fine fatta dai messaggi che le aveva inviati. Era stato Skrynder ad intercettarli e distruggerli? Si erano semplicemente persi o di mezzo c’era lo zampino di qualcun altro? Sarebbe stato così strano pensar male anche della persona che Irina aveva scelto di avere a fianco nella sua vita? A pensar male spesso si indovina, pensò. “Sì… cioè no.” Era stato arrabbiato, sarebbe stato inutile negarlo ma quando la furia era passata, relativamente presto, era subentrata la voglia di rivederla e poi la preoccupazione per le risposte non ricevute. Era quello il motivo per cui si era spinto fin lì, mettendo in pericolo lei, se stesso e infrangendo forse anche qualche legge.
    “Non hai ricevuto i miei gufo? Niente di quello che ti ho scritto è arrivato?” Non poteva evitare a quel punto di conoscere la verità. Aveva necessità di chiarire quel dettaglio o la sua mente avrebbe continuato ad attorcigliarsi sull’ignoto spingendolo alla pazzia. Le novità che Irina pose sul tavolo del loro colloquio però continuarono a distrarlo. Inarcò un sopracciglio evidentemente preoccupato dinanzi alla possibilità che la guaritrice poneva. “Tu? Perchè?” Essere nemica di Grindelwald, soprattutto in quel periodo, non era cosa di poco conto. Cosa aveva mai potuto fare una guaritrice per attirare le inimicizie di uno dei più potenti maghi oscuri di tutti i tempi?
    Sospirò passandosi le mani sul volto. Quel carico di novità furono come una doccia gelida che non sortì alcun beneficio sulla sua concentrazione: non si sentì più rilassato o cosciente ma solo più confuso. Non lo aiutò di certo poi la sua rivelazione. L’eco di quella frase, di quel mi sei mancato, scavò un solco nel suo cuore compromesso. Non rispose quindi, non avrebbe potuto farlo. Non fintanto che la realtà avrebbe continuato ad essere così appannata ai suoi occhi. Decise quindi di provare a far chiarezza su ogni punto, tentando d’esser chiaro per primo lui stesso. “Ho incontrato Einar. Non è stato uno scontro pacifico.” Le spiegò d’improvviso tirando su lo sguardo per osservare il suo. La speranza era quella di capire se di quell’incontro ne fosse stata avvertita. Si avvicinò alla donna, indurendo la mascella mentre pensava all’uomo e al disgusto provato nell’incontrarlo. “Io non so che tipo di rapporto abbiate ma so per certo che non è la persona per te ed io non voglio vederti soffrire.” Non andò nei dettagli, nè lo avrebbe fatto se lei glielo avesse chiesto. Non era certo quel tipo d’uomo. Voleva solo sapere Irina al sicuro ed era certo che non lo sarebbe stata di fianco a quel vile. Con un altro passo quasi azzerrò la distanza tra loro, poggiando le mani sulle sue braccia, lasciando scivolare le sue mani fino a quelle dell’altra per stringerle. “Vieni via con me.” Una proposta azzardata a cui non aveva ragionato. Una pazzia senza ombra di dubbio ma che sentiva di dover compiere. “Partiamo, stanotte. Andiamo via da qui e dimentichiamoci di Einar, Skrynder e Grindelwald.”





    Kyril
    McKay
    25 anni - metamorphomagus - purosangue - circense
    portfolio - owl - notebook

    © code by high voltage

     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Guaritori
    Posts
    328
    Punti attività WWG
    +170

    Status
    Irina Cléophée Hais Tanberg

    - L'Étoile -

    LfbWVBp
    Pureblood
    Animagus
    Married
    Healer
    24yo
    La luce lunare filtrava debolmente dalle finestre, illuminando a malapena la stanza insieme a qualche candela. Una luce soffusa, appena terra, che creava dei piccoli giochi di ombre sul pavimento e sulle pareti, donando a quell‘atmosfera una nota privata, intima. Un incontro segreto il loro, lontano da occhi ed orecchie indiscrete. Il rintocco di un orologio scandì l‘orario del coprifuoco, rilasciando per i corridoi del castello coloro che, quella notte, sarebbero stati di ronda. Pareva così irreale trovarsi al castello insieme a Kyril e gli servì qualche attimo per realizzare come la sua figura fosse reale dinnanzi ai suoi occhi. Viva, vera, quanto le parole che uscirono dubbiose dalla sua bocca.
    La mente di Irina tentò, pensierosa, di scavare addietro, tra i ricordi estivi, alla ricerca di qualcosa o qualcuno che avrebbero potuto farle intuire di una lettera da parte dell‘uomo. Nessuna risposta però riuscì a raggiungere la superficie. « Sono stata a letto per più di una settimana… » confessò con una punta di vergogna ad avvilupparsi attorno alle parole da lei pronunciate. « Se é arrivato qualcosa, non sono stata avvisata. » proseguì, chiarendo nuovamente come i gufi non le fossero arrivati. Non l’avrebbe sorpresa se dietro a quella mancata corrispondenza ci fosse stato lo zampino di Einar. Non disse nulla però, si limitò a sollevare leggermente la testa, cercando di guardarlo meglio. La scarsa luce non riusciva a celare i suoi tratti spigolosi e nemmeno i suoi brillanti occhi chiari. Lo scrutò, notando la preoccupazione sul suo volto.
    « Non sono sicura… Non sono rimasta lì a farmi minacciare… » gli disse corrugando leggermente le sopracciglia. Aveva riconosciuto il primo seguace in quell’occasione, ragion per cui, approfittando della presenza di Vanja e della situazione, aveva cercato di spingerlo a distogliere l’attenzione da sé. Era stata rude e fredda come era solita fare quando si sentiva in pericolo, aveva cercato di capire con ciò che conosceva, ciò che era successo, probabilmente sbagliando. Era stato abbastanza per guadagnare un po’ di tempo e farla scappare.
    « Forse volevano informazioni su questa scuola o su mio padre… O forse Grindelwald é a corto di guaritori. » ipotizzò, stringendosi leggermente nelle spalle, cercando di dargli una risposta più completa, almeno sensata.
    La sua mancata risposta alla timida confessione la mise in imbarazzo, facendole stringere il cuore in una stretta che non seppe come definire. Era simile a quando Einar le negava risposte, lasciandola a crogiolarsi nel dubbio di aver detto qualcosa di stupido, di aver sbagliato. Allo stesso tempo, però, quella stretta le era parsa più dolorosa, forse perché stavolta aveva rivelato i suoi sentimenti. Si morse il labbro inferiore, nervosa, mentre le dita andavano a stringere leggermente la gonna del vestito. Aveva davvero sbagliato?
    Le parole del circense attirarono nuovamente la sua attenzione, scatenando la paura sul suo volto, abbinata allo stupore.
    « Q… Quando?! » la voce tremò. La testa iniziò a vorticare, rendendo instabile la sua posizione. Fece un passo indietro. Gli occhi spalancati, le labbra schiuse. Il respiro corto. « Perché? Te lo ha chiesto lui? » credeva che i dubbi di Einar si fossero attenuati. Aveva fatto il possibile per farsi perdonare da lui dopo ciò che era successo al circo e dopo la sua fuga a Nocturn, per quanto in quell’occasione gli avesse tenuta nascosta la presenza di Vanja e Kyril. « Vi siete fatti male? Dove si trova Einar adesso? » che Kyril l’avesse ucciso? No, non poteva essere. Non riuscì a nascondere una nota preoccupata nonostante tutto e nemmeno le parole successive dell’uomo riuscirono, del tutto, a mitigare quelle sensazioni. « Non… Non mi ha più fatto del male, davvero. » il morso sul collo non contava e dieci anni insieme ad una persona erano probabilmente troppo tanti per essere cancellati con una conversazione. Gravavano sulle sue spalle come un macigno e le erano entrati nel cuore come un veleno. Non potevano essere spazzati via con tanta semplicità ed in quel momento, fu palese abbastanza da mostrare come nonostante tutto tenesse anche solo vagamente all’uomo che aveva sposato. « Non gli ho mai chiesto… Di essere la mia persona… » O forse era solo talmente terrorizzata da lui da non osare immaginare cosa le sarebbe successo se a lui fosse accaduto qualcosa di spiacevole. « Lo so che non c’è. » si morse il labbro inferiore. Prese un respiro profondo, cercando di calmare i battiti del cuore che avevano preso a correre troppo velocemente. Le labbra si strinsero tra loro subito dopo, sul viso si forma un’espressione appena crucciata, che si stemperò non appena il circense mosse un altro passo verso di lei. Erano talmente vicini che i loro corpi si sfioravano tra loro. Il capo venne reclinato per poter puntare lo sguardo in quello dell’altro. Le mani grandi sulle sue spalle la fecero sobbalzare. La sua proposta fu come un fulmine a ciel sereno, talmente inaspettata da la lasciarla letteralmente senza parole. Lo avvertì far scorrere le mani lungo le sue braccia. Un brivido piacevole le percorse la schiena, scuotendola fin nel profondo. Era serio? Cercò sul suo viso segni che potessero far pensare ad una presa in giro, ma non ne trovò. Le dita si intrecciarono a quelle altrui. Davvero avrebbe messo a rischio la sua vita per scappare con lei? Una strana sensazione si sparse all’interno del suo petto, calda e piacevole. Cosa era? La mente si costrinse ad abbandonare ogni pensiero razionale ed il corpo, a quel punto, si mosse da solo, abbandonandosi per la prima volta all’istinto. La mano sinistra si liberò dalla stretta altrui, raggiungendo come una carezza la guancia del circense. Si posò contro la sua pelle, mentre le guaritrice si dava un piccolo slancio, sbilanciandosi verso di lui. I loro volti si fecero pericolosamente vicini, ma la guaritrice non si fermò. Non se lui le avesse permesso di andare fino in fondo, consentendole di posare le labbra carnose sulle sue, unendole in un bacio semplice e dolce, dove solo la notte ne fu testimone.




    code by Irina~


    Edited by Irina~ - 27/10/2022, 13:24
     
    Top
    .
  5.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Circensi
    Posts
    297
    Punti attività WWG
    +129

    Status
    « Se corri come un fulmine, ti schianti come un tuono. »

    Scosse il capo per niente sorpreso di sapere che le sue missive si fossero perse. Non ebbe alcun timore nel pensare che la colpa fosse del mostro che Irina ancora aveva nella sua vita. “E non ti sembra strano non ti sia arrivato nulla?” Glielo palesò senza troppi giri di paroli, mostrandosi inferocito. La sua rabbia era alimentata dalla preoccupazione che provava nei suoi confronti. Dopo aver fronteggiato Einar ed aver ascoltato le sue parole, a Kyril tutto sembrò più chiaro. Irina ed i suoi comportamenti avevano assunto ai suoi occhi un significato differente. Persino quei segni che aveva visto sulla sua pelle quella volta a Nocturn avevano acquisito un significato diverso. Non aveva certezze assolute ma immaginava che le sue supposizioni non fossero poi così sbagliate. E come poteva a quel punto, anche solo con quel dubbio, lasciare che la donna continuasse a vivere tra le braccia di un mostro? “No. Perchè, è uno che chiede?” Le chiese retoricamente, scuotendo il capo. Ovviamente non c’era stato tra loro un incontro programmato. Era accaduto per caso ma la violenza che ne era scaturita, aveva aperto gli occhi al circense su tante cose e il motivo per cui ora chiedeva ad Irina di scappare era semplice: sebbene in modo diverso ed in un contesto diverso, Kyril conosceva perfettamente la paura che la donna doveva provare. L’angoscia di sentirsi in trappola e non poter avere alcuna via d’uscita. Lui si era sentito schiavo per tutta la vita. La proposta di fuga che le faceva era in definitiva una possibilità di riscatto per entrambi. Sperava l’avrebbe colta. “Non lo so dov’è e non mi importa.” Non aveva programmato nulla, nè aveva idea di dove andare. Qualunque posto lontano dall’inferno che avevano dovuto chiamare casa sarebbe stato migliore. E scappare insieme sarebbe stato confortante. “Merlino Irina, ma ti senti?” Sbottò rabbioso quando la sentì provare a giustificarlo dicendo che non le aveva più fatto del male. Il proposito di urlare e prendere a calci qualsiasi cosa lì presente fu enorme ma dovette fermarsi. Portò le mani al volto sospirando per calmarsi prima di andare avanti e toccarla nel tentativo di richiamare la sua completa attenzione. Fu lei però ad interromperlo con un gesto a cui Kyril non si oppose. Quando le sue labbra si avvicinarono, il ragazzo fece lo stesso, raggiungendole a metà strade e raccogliendole in un bacio sentito e sofferto. Una muta supplica in cui le sussurrava di seguirlo.
    Quando le loro labbra si staccarono, poggiò le mani sulle sue guance guardandola. “Per favore, dammi ascolto.” Sperava sul serio lo facesse perchè a quel punto c’era in gioco la sua vita. Non era estremo. “Se torni da lui per quanto ancora pensi potrà andar bene? E’ una persona pericolosa. Ed io non posso vivere sapendoti accanto a lui.” La sua voce era un sussurro tremulo. “Non voglio perderti.”


    Kyril
    McKay
    25 anni - metamorphomagus - purosangue - circense
    portfolio - owl - notebook

    © code by high voltage

     
    Top
    .
  6.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Guaritori
    Posts
    328
    Punti attività WWG
    +170

    Status
    Irina Cléophée Hais Tanberg

    - L'Étoile -

    LfbWVBp
    Pureblood
    Animagus
    Married
    Healer
    24yo
    Lo sguardo di Irina si sollevò verso il volto altrui per qualche istante e poi, di colpo, si abbassò lentamente, consapevole di cosa il circense stesse alludendo. Le labbra si piegarono debolmente verso il basso e lei si strinse leggermente nelle spalle. « Immaginavo mi avrebbe controllata. » Si limitò a lasciarsi andare a quel sussurro, come se non fosse la prima volta che l’uomo applicasse simili restrizioni con lei. Sospirò pesantemente la giovane medimaga, sollevando una mano sol per portare una ciocca di capelli scuri dietro l’orecchio, un modo come un altro per tentare di scacciare il nervosismo. Alla domanda retorica non rispose, si limitò nuovamente ad abbassare lo sguardo, mantenendo un atteggiamento piuttosto passivo, che voleva tentare di evitare di far arrabbiare maggiormente il circense. Accolse la sua risposta sulla sua preoccupazione arricciando leggermente le labbra e quando lui sbottò lei si allontanò di un passo, stringendosi nelle spalle senza sapere cosa dire. Cosa avrebbe potuto rispondere, dopotutto? Dubitava potessero capirsi ed, in fondo, Kyril nemmeno aveva tutti i torti a farle notare che forse era lei a ragionare nella maniera sbagliata. Rimase incerta e sulla difensiva fino a che non arrivò la proposta di scappare insieme e fu solo allora che la giovane ex Tassorosso si sciolse, sporgendosi verso di lui per donargli quel bacio dolce e sincero, pieno di affetto nei suoi confronti. Sofferto perché non poteva esserci uno sfogo a quei sentimenti che da tempo erano nati per lui.
    Sollevò gli occhi chiari verso di lui quando avvertì le sue mani sulle sue guance e, d’istinto, poggiò le proprie attorno ai suoi polsi, in una presa gentile e delicata. « Non posso. » Gli sussurrò, con gli occhi che piano piano si facevano lucidi. « Non posso davvero, Kyril. Mi troverebbero subito. » Gli disse stringendo leggermente le labbra tra loro. « Mio padre ha firmato un accordo matrimoniale con lui mentre frequentavo Hogwarts, non posso sottrarmi. » Gli sussurrò, abbassando lentamente lo sguardo. « Einar… » La voce tremò appena. « …Vuole degli eredi e qualcuno che li cresca. Non mi farà più del male, io… » Si interruppe per un momento, pensierosa, quasi stesse cercando delle soluzioni. « Farò aggiornare i termini del contratto… » Mormorò incerta, arricciando leggermente le labbra. « Kyril… » Lo richiamò, stringendogli delicatamente i polsi. « Se ci trovano, ti uccideranno. Nemmeno io voglio perderti. » Gli sussurrò con gli occhi lucidi che si riempirono velocemente di lacrime. « Non sopporterei di perdere l’unico uomo che ho amato davvero. » Mormorò in quella confessione che la portò ad arrossire leggermente ed a bagnare le mani altrui con le proprie calde e salate lacrime. « È troppo. Non ci riesco. » Cercò di ritrarsi dalla sua presa, cercando di asciugarsi le lacrime con le mani, dandogli le spalle, cercando per l'ennesima volta di tenere nascosti quei sentimenti.




    code by Irina~
     
    Top
    .
  7.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Circensi
    Posts
    297
    Punti attività WWG
    +129

    Status
    « Se corri come un fulmine, ti schianti come un tuono. »

    Per un attimo immaginò tutto potesse volgere al meglio. Per una volta non avrebbe dovuto aspettarsi un finale striminzito, angusto come i luoghi in cui aveva sempre vissuto. Forse, sperò, quel momento sarebbe stato diverso e di lì in poi la sua vita. Probabilmente dopo lo avrebbe negato, vista soprattutto la piega che stava prendendo quella conversazione, ma si era sul serio immaginato lontano, con una vita diversa che non era la sua, pregno di un sentimento che aveva avuto paura a definire felicità. E forse un po’ di quel sentimento l’aveva provato sul serio mentre rendeva partecipe Irina della sua idea folle, di quel mondo diverso e sereno che avrebbero potuto prendersi una volta lontani da quei limiti che li tenevano ingabbiati e fermi come le creature all’Arcanus. Durò poco però.
    I suoi buoni propositi scomparvero dinanzi alla realtà cupa e di fronte a quelle incombenze che per la Tanberg erano inevitabili. “Termini, contratto…” Scosse il capo incredulo. Capiva di cosa parlava perchè lui stesso anni prima era stato oggetto di una compravendita, ma a quei tempi lui era stato un bambino. Solo. Per quanto in cuor suo comprendesse il timore, Kyril non riusciva ad accettare quel muro invalicabile che la guaritrice poneva tra loro.
    Accolse quel distacco scelto da lei come un rifiuto ed accettarlo fu difficile. Impossibile.
    Si allontanò per un attimo, coprendo gli occhi e provando a calmare il respiro ma fu inutile. La rabbia ribolliva sotto la sua pelle, spingendolo ad un’esplosione di violenza che riversò contro un armadietto in ferro lì presente, o un letto appena rifatto. Non bastò a calmarlo.
    Solo dopo, rosso in viso e con le vene sul collo ancora pulsanti, si avvicinò alla donna con grosse falcate. Non doveva essere una bella scena a cui far fronte. Visto in quelle condizioni, rosso, rabbioso e tremante, Kyril incuteva un giustificato timore. La violenza in cui era cresciuto e di cui era stato vittima, traboccava dinanzi ad un rifiuto che non riusciva ad accettare. Ad una realtà disgustosa che non poteva tollerare. “Quindi tornerai da lui? Continuerai a vivere come se tutto questo fosse normale?” Urlò contro di lei. Non avrebbe voluto farlo. Non avrebbe voluto sfogare contro di lei i suoi dissidi, ma si sentì provato. Braccato. “Lui non ti ama. Forse ama solo i tuoi soldi. Tu padre questo lo sa? Per un sacchetto di galeoni gli va bene che sua figlia sia nelle mani di un mostro?” E provò di nuovo a toccarla. Tentò di afferrare le sue spalle per costringerla ad un contatto visivo di cui necessitava, nella vana speranza di convincerla ad una fuga che la intimoriva. “Se è vero… se mi ami come dici, non tornare da lui.” Una scelta, la più difficile. Un aut aut che avrebbe, in ogni caso, cambiato le loro sorti. Se Irina avesse scelto Einar per paura, la bestia in Kyril avrebbe reagito sfoderando l’unica arma che possedeva: la morte. Lo avrebbe ucciso senza preoccuparsi affatto delle conseguenze.



    Kyril
    McKay
    25 anni - metamorphomagus - purosangue - circense
    portfolio - owl - notebook

    © code by high voltage

     
    Top
    .
  8.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Guaritori
    Posts
    328
    Punti attività WWG
    +170

    Status
    Irina Cléophée Hais Tanberg

    - L'Étoile -

    LfbWVBp
    Pureblood
    Animagus
    Married
    Healer
    24yo
    Tutta quella situazione era degenerata velocemente, senza quasi che la guaritrice riuscisse a rendersene conto. I discorsi proseguivano l’uno dopo l’altro, conducendoli in un turbine d’emozioni dalle quali sfuggire era impossibile. La proposta del circense aveva acceso la speranza di una vita diversa, talmente lontana da quella attuale che immaginarla, per Irina, risultava estremamente complicato. Non sembrava far parte della sua realtà e non sembrava appartenerle. Al di là di Einar, era la guaritrice davvero fatta per passare la vita scappando dalla sua famiglia? Pensandoci a mente fredda, la risposta era piuttosto ovvia. Per quanto vi fosse stata estrema sofferenza anche nella vita di Irina, le sue esperienze erano terribilmente differenti da quelle di Kyril. Entrambi avevano dovuto cavarsela a modo loro. Se ciò aveva spinto l’uomo a diventare autosufficiente a modo suo ed a sviluppare ciò che serviva per sopravvivere in strada, Irina era stata rinchiusa in quella che era una vera e propria gabbia dorata, fatta di apparenze e stereotipi, dove le persone invidiavano la sua ricchezza senza sapere cosa si nascondesse dietro i galeoni, sotto i suoi bei vestiti dai tessuti pregiati. Kyril, preso dalle emozioni del momento, non sembrò rendersi conto cosa per Irina comportasse una fuga del genere, ne quali sarebbero state le conseguenze. Sembrò quasi che ella gli avesse appena fatto un torto imperdonabile e, quando lui si allontanò, chiudendo gli occhi, lei strinse le labbra tra loro, preoccupata e spaventata dal modo in cui lui potesse reagire. Non era la prima volta che discutevano, ma era certa di non averlo mai visto così tanto in preda alla rabbia. Quando l’armadietto di ferro venne colpito dallo scoppio di furia del circense, Irina sobbalzò ed impallidì, muovendo un passo indietro per allontanarsi dal metamorphomago. Non era la prima volta che assisteva a scoppi simili ed in quel momento lui le ricordò Einar. Al modo in cui tendeva a colpire ciò che c’era nella camera quando discutevano ed al modo rabbioso con cui insoddisfatto la guardava. Lo rivide nel modo in cui Kyril si avvicinò, con quelle ampie e rapide falcate, con l’espressione deformata da una furia che lei non gli aveva mai visto addosso, nemmeno quando aveva cruciato quello sconosciuto a Nocturn Alley. Indietreggiò fino a toccare il muro con le proprie spalle e fu in quel momento che si sentì in trappola, completamente alla sua mercé. Le sue urla la fecero sobbalzare violentemente, portandola ad abbassare la testa con fare colpevole. Iniziò a tremare impercettibilmente, senza sapere cosa fare. Conosceva come fosse la rabbia di Einar, ma non poteva dire lo stesso di quella di Kyril. Fu quando lui nominò l’amore e suo padre, però, che qualcosa scattò, portandola in qualche modo a reagire, almeno con le parole. « Non é un matrimonio d’amore! Non funziona così nell’alta società! » Esclamò « La prima volta che ho visto Einar é stata quando ho percorso la navata vestita da sposa! Al nostro matrimonio! É questo che volevi sapere?! » Fece esasperata, non avendo nemmeno un chiaro concetto di cosa dovesse essere normale. Aveva sempre vissuto in una realtà che quella, la sua, doveva per forza essere la normalità. « Lo so che non mi ama! » Strinse i pugni, tremando vistosamente. « Non ha fatto altro che ripetermelo durante questi anni. Non sono abbastanza alta, non sono abbastanza bella, non sono abbastanza brava. Voglio troppa indipendenza! » Esclamò con le gote che man mano andavano a farsi rosse. « Ma Einar… Einar é un commerciante. Può aiutarmi a trovare la cura che sto cercando da anni! » Esclamò, rivelando il motivo che aveva spinto suo padre a stringere l’accordo con lui. « Non importa se é stato un mostro… » La voce si abbassò e lei si strinse nelle spalle, rimanendo contro il muro come se volesse sparire al suo interno. Kyril l‘afferrò e lei sobbalzò, sollevando lo sguardo. Gli occhi chiari si inumidirono. « Sei ingiusto… » Sussurrò, sentendolo usare i suoi sentimenti contro di lei. « Sta cambiando, davvero, non mi ha più fatto del male. » Mormorò, tentando debolmente di convincerlo che sarebbe stata bene. Che non doveva preoccuparsi. « Come faccio ad avere una famiglia se sono costantemente in fuga? » Domandò di punto in bianco, rivelando quel suo timido desiderio. « Tu ne vuoi una? » Chiese, sollevando leggermente il capo, cercando il suo sguardo. « Tu mi ami? »




    code by Irina~
     
    Top
    .
  9.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Circensi
    Posts
    297
    Punti attività WWG
    +129

    Status
    « Se corri come un fulmine, ti schianti come un tuono. »

    Fu ancora più angosciante vederla ritirarsi a quel mondo e leggere sul suo volto una paura innaturale. Conosceva quello sguardo perchè era impresso sui volti delle sue vittime. Una paura di cui solitamente Kyril si faceva vanto ma non in quella occasione. Vedere lo stesso timore impresso negli occhi della donna, alimentò in sè uno strano senso d’angoscia ed una nuova emozione, il senso di colpa. Si costrinse a moderare la sua furia, obbligandosi a trattenerla sotto le vene in rilievo ed il corpo tremante.
    Provò a seguire il suo discorso ma non riusciva a capire il senso di quella vita. Aveva sempre immaginato che la vita agiata potesse essere pregna di felicità e priva di limiti ed invece la donna gli palesava quanto fosse esattamente il contrario. In quel mondo non esisteva amore ed ogni legame era frutto di un affare di profitto. Una vita in definitiva non diversa dalla propria, sebbene le loro condizioni monetarie fossero ben diverse.
    “Potrei trovarla io.” Una vana speranza, un tentativo di convincerla a non lasciarsi inghiottire da quel mondo. Se lei avesse acconsentito a lasciarsi la sua famiglia alle spalle, Einar soprattutto, Kyril avrebbe fatto di tutto per aiutarlo. Lo avrebbe fatto in ogni caso, era chiaro, ma sperava che quelle parole potessero servire a convincerla a restare con lui. Il circense avrebbe fatto ricorso a tutte le sue risorse e conoscenze per riuscire a trovare ciò di cui Irina aveva bisogno per stare bene. Si sarebbe venduto l’anima se ce ne fosse stato il bisogno. Questo però lei non sembrava capirlo o forse lo capiva ma in un mondo come il suo dove i soldi erano l’unica cosa ad importare, il suo affetto non aveva abbastanza valore. “D’improvviso è un benefattore quindi.” Morse l’interno di una guancia con violenza. Sentì il sapore ferroso sulla lingua ma non se ne preoccupò. Gli era sempre più chiaro che l’unico modo di liberare Irina da quella prigionia, sarebbe stato quello di ammazzare il suo carceriere.
    Le sue domande placarono la sua furia per gettarlo in un momento di confusione. Non era il quesito in sè a turbarlo quanto il fatto che lei avesse posto a lui quelle domande. “Non voglio essere schiavo di Skrynder per sempre.” Si era adattato bene al clima del circo ma aveva sempre sofferto per la sua mancata libertà. Ed Irina, immaginarsi con lei, gli aveva dato un sogno che non aveva mai avuto: quello di poter scappare. Quello di poter avere una vita, che potesse definirsi tale, oltre il tendone sotto il quale era cresciuto.
    Temporeggiò qualche altro attimo sull’ultimo quesito. Avrebbe voluto esser capace di pronunciare quelle parole senza sentirsene tramortito, ma le prime volte spaventavano anche lui. “Cambierebbe qualcosa se ti rispondessi di sì?”


    Kyril
    McKay
    25 anni - metamorphomagus - purosangue - circense
    portfolio - owl - notebook

    © code by high voltage

     
    Top
    .
  10.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Guaritori
    Posts
    328
    Punti attività WWG
    +170

    Status
    Irina Cléophée Hais Tanberg

    - L'Étoile -

    LfbWVBp
    Pureblood
    Animagus
    Married
    Healer
    24yo
    La guaritrice si era mossa indietro, facendosi piccolina dinnanzi all’esponenziale furia che il circense tentava a stento di trattenere. Era la prima volta che si arrabbiava così tanto con lei ma fu palese come la donna avesse già vissuto episodi simili, seppur non con lui. Era troppo spaventata dalle conseguenze che poteva avere una qualsiasi parola sbagliata, uno sguardo di troppo. Il pensiero che lui potesse farle del male, per quanto potesse essere irrazionale, l’aveva portata a tremare ed a mantenere la testa abbassata con fare colpevole. Nei primi frangenti, la piccola ex tassorosso rimase ad ascoltare le urla altrui senza ribattere. Kyril si costrinse a trattenersi poco dopo e fu solo allora che la giovane donna trovò abbastanza coraggio da alzare leggermente la testa e sbriciare in sua direzione. Il discorso che riguardava la sua relazione con Einar la portò ad arrossire vistosamente ed a stringere le mani a pugno. Sapeva che non era l’uomo migliore del mondo e sapeva che mai egli avesse provato sincero affetto per lei, il loro era stato un matrimonio combinato, uno dei tanti. I discorsi e la situazione iniziarono comunque ad agitarla tanto da far apparire un timido fiore sulla sua pelle, tra seno e clavicola. Le emozioni si scontravano tra loro gettandola nella confusione.
    « Lo faresti? » Domandò con un pigolio, sbirciando in sua direzione, premendo le labbra l’una contro l’altra. Quell’eventualità sembrava aver appena creato una crepa nel muro della guaritrice, che ora appariva più incerta e confusa. Non aveva mai pensato di chiedere aiuto a Kyril con la maledizione, era stato uno dei suoi tanti segreti su cui aveva sempre preferito lavorare da sola, come se non potesse fare diversamente. Iniziò a torturarsi le dita, mordicchiandosi il labbro inferiore. Si sentiva una stupida.
    « Mi dispiace non averti mai parlato di me… » Sussurrò piano, abbassando leggermente il capo. Ascoltò l’affermazione altrui su Einar e spalancò gli occhi chiari, alzando la testa con un movimento così veloce che per un attimo ebbe un piccolo capogiro e rischiò di perdere l’equilibrio.
    « Non ho detto questo! » Scosse leggermente la testa, corrugando le sopracciglia. « Non sono mai stata con qualcuno che non fosse lui! » Anche i sentimenti che provava per Einar erano irrazionali e sicuramente molteplici, frutto di un’ingenua fedeltà mista a paura che aveva sempre provato nei suoi confronti. Tutte le sue esperienze in ambito relazionale erano legate al commerciante, con cui aveva instaurato un legame non sano ma profondo. Non sapeva come spiegarsi, ma non aveva modo di paragonare la sua relazione ad altre, perché non c’erano. Non c’era da sorprendersi che fosse terrorizzata all’idea di abbandonare tutto per gettarsi in qualcosa che non conosceva.
    « Posso trovarti un lavoro e fare in modo che non ti dia fastidio. » Gli disse riguardo all’Arcanus. Le dita scivolarono attorno alla sciarpa gialla e nera per andare a sfilarla. Iniziava a sentire un po’ di caldo nonostante il suo volto stesse lentamente diventando più pallido. La rimozione di quel tessuto scoprì il morbido scollo del vestito che indossava, lasciando intravvedere il fiore della maledizione sulla sua pelle, divenuto di un tenue rosa.
    « Kyril… » sussurrò assumendo un’espressione più triste. « Non mi stai dando risposte. » Gli fece notare, stringendosi nelle spalle. « Mi desideri o è solo vedermi affianco ad Einar che non ti piace? » Domandò titubante, indietreggiando un pochino per potersi appoggiare alla scrivania, rimanendo comunque sempre con il corpo ed il viso rivolto verso il circense.




    code by Irina~
     
    Top
    .
9 replies since 1/10/2022, 18:21   283 views
  Share  
.