I promise

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Serpeverde
    Posts
    23
    Punti attività WWG
    +17

    Status

    Aaron John Cavendish

    2 settembre 1923 | 16 anni | Londra | Purosangue

    c4110aac2c7216d4f2caad5c7de614919f4e278f 57f9cc068c97913000383ae5dfc3488c6d3ffb45


    Sfortunatamente per Aaron, era sempre stato un ragazzo di parola.
    Per quanto si destasse per certi atteggiamenti, ciò che alle volte gli pesava più di tutto il resto era proprio il fatto di dover sempre e comunque mantenere la parola data: che le condizioni gli piacessero o meno, la situazione non cambiava. E, mai come allora, si era detestato tanto. Eppure aveva un sacco di aspetti negativi, difetti che tendeva ad accentuare di proposito per infastidire le altre persone; essere di parola, di contro, poteva essere considerata l’unica cosa buona del suo carattere. Meno, molto meno, se andava a cozzare con quelli che erano i suoi ideali o, in quel caso, le sue “preferenze”.
    Si era ripromesso che dopo quell’episodio avrebbe smesso di accettare stupide scommesse: tuttavia, vincere (pur accettando di fare le cose più fastidiose) era più importante di qualsiasi emozione potesse provare in quel momento.
    Perché rabbia era l’unica cosa che riusciva a sentire.
    Percorse a grandi passi il corridoio dei sotterranei a testa bassa e a pugni chiusi; la mascella dai lineamenti marcati era contratta, talmente tanto da rischiare di spezzarsi i denti. Lo sguardo truce che rivolgeva a chiunque lo degnasse di uno sguardo intimoriva i più, ma sembrava non preoccuparsi minimamente di scusarsi. Non ne aveva motivo: non era colpa sua, se la gente esisteva.
    «Fuori dai piedi»
    Disse con tono sprezzante a una coppia di primini piantati davanti la porta d'ingresso della Sala Comune di Serpeverde; avrebbe provveduto a spintonarli via con la forza, se solo loro - vedendolo così incazzato - non si fossero immediatamente scostati, intimoriti che potesse picchiarli da un momento all'altro.
    Entrò in stanza e si richiuse con forza la porta alle spalle; avrebbe sollevato lo sguardo unicamente per far saettare le iridi imperscrutabili dappertutto, in cerca di lui.
    Acciuffò per la collottola il primo ragazzino che gli capitò davanti per fermarlo; lo strattonò per convincerlo a parlare e, con tono truce, disse semplicemente «Dankwart». Non era una domanda, ma una richiesta: doveva trovare Demetrius.
    Il ragazzino, senza avere il coraggio di sottrarsi al suo tocco, alla fine allungò il braccio e con l'indice della mano destra indicò le scale che portavano al dormitorio maschile di Serpeverde. Lo lasciò andare spingendolo via senza aggiungere nulla e salì le scale due a due sino a ritrovarsi davanti la porta. Bussò una, due volte. Alla terza il pugno contro la superficie lignea sarebbe stato tanto forte da rischiare di buttarla giù.
    Alla quarta, invece, non ci sarebbe neanche arrivato.




    p l a c e b o
     
    Top
    .
0 replies since 29/9/2022, 16:40   29 views
  Share  
.