La paura ti è utile

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    « ALBUS PERCIVAL WULFRIC BRIAN SILENTE - HOGWARTS' HEADMASTER »

    Tornare ad Hogwarts lo rassicurava solo in parte. Il clima sereno all’interno di quelle mura, non avrebbe certo potuto cancellare il caos che imperversava nel mondo, nè le tragedie che di lì a breve si sarebbero consumate. Per quanto drammatica fosse la situazione che opprimeva il mondo magico però, il mondo, il loro, necessitava di andare avanti e di trovare, in qualche modo, una luce da seguire. Inutile dire che i ragazzi rappresentassero un monito alla speranza. Utile sarebbe stato però dargli una linea guida da seguire oltre che una degna preparazione per affrontare il caos.
    Aveva così approfittato della mancanza del professor di difesa per adunare i ragazzi di tutti gli anni in una lezione straordinaria. «Bentrovati.» Aveva salutato gli studenti quando l’aula aveva accolto anche l’ultimo ritardatario. Si liberò del mantello indossato mentre tornava a guardare la sua platea. «Oggi ho l’onore di passare con voi queste ore. Il professore è momentaneamente assente e ha chiesto a me di portare avanti il suo programma.» Professori assenti, dipendenti spariti, studenti ritirati. Nulla di tutto quello era anomalo in quel periodo. Gli animi erano turbolenti e mantenere l’equilibrio erano quanto meno complicato. Silente però si impegnava a far sì che ogni studente potesse sentirsi in un contesto normale, lontano dalla guerra.
    «Signori prefetti, per favore, aiutatemi a spostare i banchi ai lati dell'aula.» Invitò i ragazzi ad aiutarlo mentre con un gesto della bacchetta faceva avvicinare un armadio rivoltoso a loro. Si concesse una pausa, e soltanto quando fu sicuro di poter ottenere l’attenzione dei ragazzi, nonostante il tumulto proveniente dall’armadio, tornò a parlare. «Paura. Tutti ne proviamo. In questo periodo poi sembra lo stato emotivo più comune tra i popoli.» Inutile girarci attorno, era quella la verità. Nascondere la testa sotto la sabbia non avrebbe protetto i suoi ragazzi. «Una opprimente bestia nera che opprime l’animo. Questo però, se lasciate che lei abbia il sopravvento.» Era quello il motivo per cui aveva scelto di affrontare quell’argomento per quella lezione straordinaria. Avrebbe dato ad ognuno la possibilità di affrontare la propria paura. Solo così sarebbero stati in grado di affrontare il mondo. «La paura può diventare vostra alleata e di questi tempi ogni aiuto possibile è necessario.» Batté le mani tra loro, ponendosi dinanzi ai ragazzi ed osservandoli per qualche attimo.
    «Chi vuole dirmi cosa sia un molliccio?» Pose la prima domanda cercando tra i presenti la prima mano alzata. «E chi tra voi ricorda il nome di uno dei mollicci più famosi?» Aggiunse poco dopo. «Inoltre, secondo voi, da cosa sono mantenuti in vita?» Concluse infine, aspettando che i ragazzi prendessero la parola. «Vi prego di rispondere uno alla volta, c’è tempo per tutti.»

    © grindelwald kingdom gdr - ideato e regolato dallo staff, vietata la copia anche parziale



    Una settimana per rispondere. il mio prossimo post sarà il giorno 6/10.
    Presentatevi nei vostri post mettendo nome, cognome, casata ed anno.
    Per rispondere alla domanda, scrivete nel vostro post di aver ricevuto la parola dopo aver alzato la mano. Rispondete ad una sola domanda, così da dare a più persone l’opportunità di dire la propria.
    Postate una volta per giro, così da non rendere caotico lo scorrere della role.
    Buon divertimento.

    Legenda punti:
    5= presenza
    10= partecipazione
    15= esecuzione della parte pratica
    Punti extra a discrezione del/la professore/essa


    Edited by «Silente - 8/10/2022, 11:47
     
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    Let them know a real man, who lives as he was meant to live
    Il programma di quella mattina era variato ed in qualità di prefetto si era preoccupato, insieme a Hyun, di avvisare tutti i Serpeverde della lezione che sarebbe stata tenuta – in via speciale per tutti gli anni – dal Preside Silente. Aveva dunque radunato gli studenti verde-argento per arrivare tutti in orario, perché col cazzo che avrebbe fatto figure di merda davanti al Preside. Il bagno dei prefetti era stata una cosí piacevole sorpresa che non avrebbe rinunciato tanto facilmente alla spilla, nonostante non la meritasse e ne fosse consapevole.
    Comunque, aveva condotto i Serpeverde, o almeno la maggior parte di questi, fino all’aula di difesa contro le arti oscure. Quando era arrivato, aveva notato che alcuni studenti erano già presenti, principalmente c’era qualcuno di corvonero. Ovviamente precisini com’erano dovevano essere arrivati li tre ore prima. Che cazzo di matti. Piano, piano, comunque, iniziarono ad arrivare anche tutti gli altri e ben presto il Preside prese parola. Non era una sorpresa che alcuni professori si fossero assentati, anche se non era un buon segno che mancasse proprio quello di una delle materie più importanti. Incrociò le braccia al petto e solo quando il Preside lo chiamò insieme agli altri Prefetti, si accinse a muoversi per spostare i vari banchi ai lati dell’ampia aula in modo da avere più spazio. Non fu un compito difficile o che richiese chissà quanto tempo. Una volta finito tornò semplicemente dagli altri e rimase ad ascoltare tutto quel discorso sulla paura. Storse appena le labbra senza interrompere almeno fino a che non venne posta la PRIMA DOMANDA. Si guardò brevemente attorno e poi alzò tempestivamente la mano, battendo sul tempo un Grifondoro verso il quale ghignò con fare arrogante. Attese comunque il permesso di Silente prima di parlare e quando glielo diede, si accinse a rispondere. « Un molliccio è una creatura mutaforma che assume l’aspetto della paura più grande del mago o della strega che si avvicina a lui. » gli disse, attendendo di sapere se la risposta fosse corretta. Subito dopo, il Preside proseguì con le domande e lui si limitò a lasciare lo spazio agli altri, incoraggiando silenziosamente gli altri Serpeverde a rispondere.




    © code by high voltage




    Midnight Vermilion, VI anno, Prefetto, Serpeverde

    Interazioni dirette: Preside silente, studenti di serpeverde ad inizio azione
    Interazioni indirette: studenti serpeverde
    Midnight risponde alla prima domanda su "cosa sono i mollicci" :D


    Edited by -Midnight; - 1/10/2022, 11:40
     
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    Prefetto Corvonero
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    Quella mattina in aula ci eravamo trovati di fronte ad una sorpresa inaspettata. Per qualche assurdo motivo il professore di difesa era assente e al suo posto ci eravamo trovati di fronte il preside. - Cazzo! È davvero Silente? - domandai alla mia compagna di banco prima di essere richiamata al mio compito di prefetta. Spostare i banchi, perché purtroppo da grandi poteri derivavano grandi responsabilità e la mia spilla non mi dava solo il diritto di fare la bulla con gli studenti che trasgredivano le regole. Sistemata l’aula il preside fece avanzare un armadio. Dal modo in cui si agitava imaginai cosa si potesse trovare al suo interno. Un Molliccio. La mia supposizione venne ben presto convalidata dalle domande del preside. Alzai la mano pronta a prendere la parola appena Silente me lo avesse concesso - Dalle nostre paure. Si nutrono di paura - dissi con la voce che andava leggermente calando. Se il preside aveva portato una di quelle creature in aula sapevo quale sarebbe stato l’esercizio che avremmo dovuto svolgere. Visto il mio segreto non ero affatto intenzionata a farlo. Non volevo svelare la mia vera natura e soprattutto non volevo farlo in quel modo di fronte a tutti. Sapevo cosa sarebbe potuto comparire una volta che mi fossi messa di fronte a quel mostro. La luna piena.
    Liz ha risposto alla terza domanda fatta dal preside e si è rivolta ad una possibile compagna di banco (fatevi avanti <3)




     
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  4. virago
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    HyX6QrY

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    False Evidence Appearing Real.
    Eh sì, è proprio Silente. Aveva mormorato incredula tanto quanto Elizabeth, la sua compagna di banco per quell'ora. Un wtf is going on here per poco non le era uscito dalle labbra. Si era alzata, appena l'uomo si era rivolto ai prefetti in aula per aiutarlo a spostare suddetti banchi. Grazie all'aiuto della sua fidata bacchetta di tasso ne aveva fatti levitare alcuni, con un sinuoso movimento di polso, conducendoli ai lati dell'aula in modo che non dessero fastidio. Era rimasta al centro, tra le prima file, alzando il braccio per prendere parola e rispondere così ad una delle domande rivolte alla classe. Il minaccioso molliccio della vecchia Londra, signore. Aveva assunto la forma di un criminale omicida, che si aggirava nelle strade secondarie della Londra del diciannovesimo secolo. E che con un semplice incanto poteva essere trasformato in un..criceto. Sperando di aver risposto esaustivamente, aveva retratto il braccio osservando l'armadio. Chiariamoci: far sapere a tutti qual era la sua più grande paura non la entusiasmava per niente.

    © code by high voltage


    Si rivolge a Elizabeth e Silente <3


    Edited by virago - 30/9/2022, 14:04
     
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    Mclaren

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    Gilbert |
    Shadown |
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    Umano |
    Studente, 6°Anno, Grifondoro |
    Non sarà l’oscurità a fermarmi
    Quel giorno aveva una lezione, in particolare da una delle materie che tanto adorava: Difesa Contro le arti oscure.
    Quella materia lo aveva sempre affascinato, semplicemente perchè era consapevole del fatto che attraverso tale materia poteva apprendere più cose rispetto ad altre, anche se il suo modo di vedere le cose gli permetteva di capire che ogni materia era importante. Anche lui, però, aveva le sue materie preferite, e quelle che doveva seguire, senza però provare un vero e proprio interesse.
    Una volta raggiunta l'aula salutò il professore che aveva già salutato tutti, pronto a fare lezione.
    <<Buongiorno... Scusi il leggero ritardo...>>
    Era arrivato in leggero ritardo in quanto si era perso nella lettura di un libro, e di conseguenza non si era reso conto dell'orario ma fortunatamente non avevano ancora iniziato del tutto.
    Chissà di cosa avrebbero parlato...
    Era curioso, ma dovette attendere in quanto sia a lui che agli altri Prefetti presenti nell'aula gli venne chiesto di aiutare il professore a spostare i banchi, lui fu uno dei primi a darsi da fare per poter raggiungere un posto accanto agli altri.
    I Mollicci.
    La propria curiosità fu soddisfatta quando il professore aprì l'argomento della lezione con tre domande poste loro.
    Gilbert, dopo aver ascoltato le varie risposte giunte dai compagni, decise di alzare la mano, e subito dopo aver ricevuto il permesso di poter parlare, rispose alla prima domanda, affidandosi a ciò che aveva letto nel libro di Difesa contro le arti oscure.
    <<Un Molliccio è una creatura magica che può assumere le sembianze di ciò che spaventa di più il soggetto che ha dinnanzi. Può essere definita anche un creatura immortale, in quanto è impossibile che egli muoia... Ma può essere indebolito ed essere costretto a cercare un altro luogo in cui nascondersi e poter vivere... >>

    © code by high voltage



    Risponde alla prima domanda posta dal professor Silente
     
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    Serpeverde
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    demetrius dankwart

    17 y.o. || mago || serpeverde || purosangue
    portfolioowlnotebook
    Era palese sul mio volto l'assenza di voglia alcuna a prendere parte alla lezione guidata dal preside. I modi pacati con cui si rivolgeva a chiunque, persino chi come me si muoveva con l'acidità dipinta sul volto, non aiutavano il mio processo di rassegnazione ad idee cui non potevo sottrarmi. Mi era stato ripetuto quanto misera quella figura fosse, a discapito della forza che veniva sempre decantata in associazione al suo nome. I giornali parlavano di lui, soprattutto dopo l'eroico gesto d'accoglienza a chi non trovasse riparo dal conflitto mondiale. Avrei voluto ricordargli ogni giorno di tutte quelle persone che non potevano abbassarsi ad accettare il suo aiuto. Tacitamente, ingoiavo il mio rospo anche in quella circostanza.
    Col disappunto di chi non accetta ordini o indicazioni da nessuno, raggiunsi l'aula in disparte ed altrettanto isolato rimasi una volta attraversato l'ingresso di essa. Lo sguardo eloquente al prefetto di Serpeverde la disse lunga sull'arroganza con cui scelsi di sottovalutare i suoi moniti ed il suo "patriottismo" da capetto senza arte né parte. In realtà non era che un modo per comunicare persino a lui quanto pessimo il mio umore fosse e quanto non fossi in vena, specie nell'ultimo periodo, di partecipare attivamente a questa o l'altra iniziativa.
    Decisi tuttavia di intervenire a seguito dei quesiti di Silente. Non furono risposte saccenti quelle che cercarono di raggiungere le sue orecchie, solo un intervento atto a mettergli i bastoni tra le ruote. Solo io sapevo che si trattasse di una finzione, che in fondo quel dubbio circondava realmente i miei più reconditi timori.
    'Se un molliccio assume le sembianze di chi o cosa ci spaventa, cosa succede dinanzi alle paure intangibili?' Soffiai annoiato, una volta giunto il mio turno. 'La paura della morte, ad esempio... o quella della solitudine. O del buio.' Un decrescendo di tragicità che rendesse meno profonda la mia domanda.
    © code by high voltage




    Demetrius Dankwart, VII anno, serpeverde.

    Interazioni: Silente.
    Citazioni: Midnight.


     
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    Hyun O

    - Ardemonio proof-it -

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    Human
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    Prefetto Serpeverde
    VI anno
    16yo
    In coordinazione con Midnight la prefetta si era assicurata di arrivare in orario alla speciale lezione di DCAO tenuta da Silente IN PERSONA e di trascinarsi dietro -anche con l'uso della forza- ogni Serpeverde a disposizione, essendo un'occasione decisamente imperdibile per chiunque per mettersi in mostra e mantenere i propri privilegi, come l'accesso al bagno dei Prefetti chiaramente.
    L'emozione di potersi trovare nella stessa aula con un personaggio noto come il Preside l'aveva particolarmente motivata anche a curare intensamente il proprio aspetto per dare quell'impressione di fiducia e merito, aura che secondo lei dovrebbero emanare quelli come lei. I capelli erano di un nero perfettamente lucido ed il trucco mirato ad essere il più naturale possibile, avrebbe fatto stirare apposta la divisa di tutta fretta e lucidato la spilla appuntata al petto.
    Fingendo un'ottima dedizione Hyun non fece storie o facce strane e sistemò velocemente le panche insieme a tutti gli altri Prefetti e così poté ritornare velocemente al suo posto in mezzo a quelli della sua casata, vicino a Demetrius. Avrebbe cercato di alzare la mano dalle dita affusolate nel momento in cui c'era l'opportunità di rispondere alla SECONDA DOMANDA, peccato che l'avesse preceduta una ragazza delle prime file. Una volta inquadrato il soggetto avrebbe guardato male la Prefetta Tassorosso per averle pure rubato la risposta citando il Minaccioso Molliccio della Vecchia Londra, una delle storie che più l'avevano interessata all'arrivo nel Regno Unito. Solo successivamente le fu data l'opportunità di rispondere a sua volta. L'Urlante Uomo Nero di Strathtully è forse il più famoso molliccio scozzese, nonché un chiaro esempio di come le paure cumulate di diversi individui possano portare uno di questi esseri a rappresentare concretamente una paura collettiva.
    Soddisfatta della propria risposta si sarebbe messa a cercare lo sguardo di Midnight per fargli un occhiolino complice.





    code by Irina~


    Hyun O, VI anno, Prefetto Serpeverde

    Interazione diretta: Silente - p l a c e b o - virago - -Midnight;

    Interazione indiretta: -Midnight; - studenti di Serpeverde
     
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    Serpeverde
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    Cajus Ismar Kraus

    17 anni || Umano || Purosangue || Studente serpeverde, VI anno
    portfolioowlnotebook
    17101bd215c98361d838e53fec39ae0e
    La situazione politica in Germania e gli impegni di suo padre, avevano richiesto la sua presenza in patria. Per questo la sua famiglia lo aveva obbligato a prendersi una pausa da Hogwarts per raggiungerli e prendere parte a quei noiosi eventi diplomatici a cui persone del loro rango e con una certa notorietà dovevano partecipare. Aveva adempiuto al suo compito, si era lasciato fotografare in quei vestiti raffinati a fianco di quella che tutti avrebbero definito la famiglia perfetta e poi, quasi sollevato, aveva fatto ritorno a scuola. Esporsi mediaticamente in quel dato periodo storico era un atto politico e poco sicuro. Questo aveva obbligato il padre a riservare a Cajus una scorta di cui il serpeverde avrebbe fatto a meno. Essere figlio di uno degli esponenti maggiori all’interno del consiglio di Stato del ministero magico tedesco in quegli anni però, poteva essere molto pericoloso. Lo era senz’altro.
    Tornare ad Hogwarts e alla sua routine aveva quindi il duplice vantaggio di farlo sentire al sicuro e di preservarlo da una pressione che provava costantemente al cospetto della sua famiglia, e soprattutto di suo padre. Raggiunse l’aula di Difesa Contro le Arti Oscure e si stupì nel vedere il volto del preside invece che quello del professore. I professori in quei tempi erano stabili quanto le sottane di una meretrice tra le strade di Londra, ma mai fino a quel momento avevano avuto l’onore, se così poteva chiamarsi, di avere a che fare con il preside. Si presentò dopo aver salutato, raggiungendo un posto qualsiasi tra gli studenti che avevano già raggiunto l’aula. Seguì le risposte dei suoi compagni, non avendo altro da aggiungere per il momento. Quando però sentì il suo compagno di casata, Demetrius, parlare, non riuscì a trattenere una battuta. “Perchè?” Commentò con un tono abbastanza alto per fare in modo che lui e pochi altri accanto a lui, potessero sentire quel che aveva da dire. Non era ovviamente sua intenzione prendersi una ramanzina da parte del preside in persona. “Hai paura del buio Dankwart?”



    © code by high voltage



    Cajus Kraus, serpeverde, sesto anno
    Non ho risposto alla domanda del preside, ma fatto una battuta verso Demetrius p l a c e b o
     
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  9. cherry bomb
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    C2ZKz2Y

    charlie |
    prince |
    16 y/o |
    purosangue |
    corvonero |
    hello world i'm your wild boy. I'm your c c c c c cherry bomb!
    Una capigliatura riccia ed un braccio puntato verso l'alto, fermo, erano sbucati all'improvviso da una parte dell'aula. Un certo signorino voleva insistentemente prendere parola, dopo essere rimasto ad ascoltare il ciarlare altrui. Silente aveva vertiginosamente perso un sacco di punti da quando non lo aveva eletto prefetto corvonero e aveva invece eletto quello stronzo di Midnight. Cosa diavolo aveva in più? Niente, assolutamente niente. Era stupido come un troll di montagna, pure muri sapevano che i suoi bei voti erano frutto di copiature e compiti passati sotto banco. Lui invece si faceva il culo tutti i giorni, era uno dei più brillanti in quella classe di disadattati, anzi no, in quella scuola, e nonostante ciò non era diventato prefetto. Silente, sappilo: ti farà causa per favoritismo! Presto. Molto presto. Sono l'unico che si ricorda del vecchio molliccio di Canterbury? I babbani di lì credevano che fosse un eremita pazzo e pure cannibale, che viveva in una grotta, quando in verità si trattava solo di un molliccio piccolo che aveva imparato a sfruttare al massimo l'eco. E comunque l'urlante uomo nero di Strathtully era un molliccio scozzese che si è nutrito delle paure dei babbani del luogo a tal punto da trasformarsi in un'elefantesca ombra nera con fiammeggianti occhi bianchi. Alla fine è stato intrappolato in una scatoletta di fiammiferi da un membro del ministero della magia. Lyall Lupin, se non erro. Che dite, li diamo dieci punti a corvonero? Stizzito, ma anche profondamente orgoglioso per aver dato una lezione di storia ai compagni, e di essersi rivelato ancora una volta a qualche grosso gradino sopra di loro, dal quale poteva sputargli in testa, si era soffermato a guardare Midnight male, anzi malissimo. La rivalità con lui era più accesa che mai, specie da dopo l'estate. Voleva vederlo cadere da quella sua stupida scopa e farsi male. Non si meritava la spilla del prefetto. Ohhh quanto rosicava Charlie.

    © code by high voltage


    interagisce direttamente con Silente e indirettamente con Midnight


    Edited by cherry bomb - 5/10/2022, 11:41
     
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    « ALBUS PERCIVAL WULFRIC BRIAN SILENTE - HOGWARTS' HEADMASTER »

    Non fu sorpreso dalla preparazione degli studenti e fu contento di trovarli così partecipi. Incrociò le braccia al petto e prese a camminare avanti e indietro per l'aula, ascoltandoli. «Bene singor Vermilion.» disse annuendo al ragazzo della casata di serpeverde, alla quale sarebbero andati 2 punti. Fu poi il turno di una ragazza di corvonero, sintetica, ma precisa, «Esatto signorina Evans?» 2 punti anche a corvonero. «Un criceto, divertente no signorina Grey?» rispose alla giovane sorridendo divertito, assegnando poi 2 punti a tassorosso. «Accurato signor Shadown.»
    «Esatto Signorina O! Molto bene.» esclamò battendo le mani l'una contro l'altra e poi indicando la Prefetta di serpeverde.
    Osservò poi con curioso divertimento l'aneddoto di uno studente di corvonero, che con simpatica saccenza parò del Molliccio di Canterbury, «Grazie signor Prince per la sua giusta precisazione.»
    Arrivò poi la domanda di un altro studente della casata di serpeverde. Una domanda arguta e molto legittima. Silente lo guardò prima di massaggiarsi il mento irsuto con una mano. Smise di camminare e si girò verso lo studente in questione, «La sua è una domanda interessante.» disse, poi diede uno sguardo a tutte e tutti i presenti nell'aula, «Vedete le paure intangibili possono essere rappresentate lo stesso da qualcosa di tangibile. Qualcosa di simbolico, di estremamente empirico.» prese a rispodere con sguardo intenso, « Riprendiamo il suo esempio, la paura della morte potrebbe rappresentarsi come la paura della propria morte, della morte di una persona cara... Potrebbe perfino manifestarsi col nostro molliccio che prende le sembianze di un Thestral.» abbassò poi lo sguardo, mettendosi le mani in tasca. Dodolò per un istante sulle punte dei piedi e poi alzò lo sguardo di nuovo verso il signor Dankwart e accennando un sorriso aggiunse: «Dovremmo forse chiederci, sono davvero intangibili quelle paure che definiamo tali?» A Silente piaceva lanciare quesiti provocatori, che invitassero gli studenti e le studentesse a porsi delle domande e a cercare risposte a quella domanda. Non la risposta, perchè non esisteva mai un'unica risposta, meno che mai in momenti difficili ed incerti come quelli che stava vivendo il mondo.
    Si schiarì poi la voce e riprese il filo della lezione, che era anch'essa un pretesto per insegnare loro qualcosa che andava ben oltre quell'aula. «Visto che si nutre delle nostre paure, ciò che indebolisce e neutralizza un molliccio sono le risate.» rivelò, «Ridere in faccia alla nostra paura la rende di fatto poco paurosa, perdonate il gioco di parola.» sorrise prendendo poi la propria bacchetta.
    «Ma come facciamo a ridere di una nostra paura? Bene, quando ci troviamo di fronte ad un molliccio bisogna mantenere la calma e pronunciare l'incantesimo “Riddikulus”» spiegò, poi lo ribadì scandendo bene la parola che attivava l'incanto,
    «Chiaro e deciso: “Riddikulus!”» e accompagnando le parole al gesto che doveva guidare la bacchetta che avrebbe lanciato l'incanto.
    ««Ora...» scorse i volti dei presenti e poi, «... signor Dankwart, vuole provare per primo? » ne invitò uno ad aprire le danze.

    © grindelwald kingdom gdr - ideato e regolato dallo staff, vietata la copia anche parziale




    Una settimana per rispondere. il mio prossimo post sarà il giorno 14/10.
    Sono stati assegnati :
    -4 punti a serpeverde.
    -4 a corvonero
    -2 a grifondor
    -2 a tassorosso.

    Quando lancerete l'incantesimo contro il molliccio, per conoscerne l'esito dovrete postare nella discussione Esito duelli: lancio dei dadi, così sarà la sorte a decidere!

    Legenda punti:
    5= presenza
    10= partecipazione
    15= esecuzione della parte pratica
    Punti extra a discrezione del/la professore/essa
     
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  11. the sun
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    4eVPkWR

    BENJAMIN DARCY |
    16 |
    VI ANNO |
    TASSOROSSO |
    NATO BABBANO |
    SCHEDA |
    Mom, can you pick me up? I'm scared

    Benjamin era rimasto in un angolo ad ascoltare gli altri intervenire, rispondere, fare domande. Meno male che c'erano loro. Un ringraziamento speciale agli studenti che ogni giorno si prodigavano in ciò che a Benjamin non interessava: mostrarsi intelligenti e preparati. Perché lui non aveva proprio lo sbatti di rispondere. Lasciamo questi lavoracci a loro. Quindi per tutto il tempo era rimasto a malapena ad ascoltare, perché fondamentalmente riusciva a prestare attenzione per poco più di qualche secondo. Colpa della sua testa che apriva, spostava, si focalizzava su decine e decine di cartelle tutte insieme. Una voce però aveva raggiunto le sue orecchie, a dispetto di altre: la voce petulante di Cajus, che si prendeva gioco del concasato. Premesso e concesso che Benjamin non gradiva assistere a questi atti poco carini a discapito di altri, è chiaro che una risata sarcastica (perché a Ben non aveva fatto assolutamente ridere quella battuta) di risposta era seguita alla domanda del serpeverde insieme ad un coglione volutamente sussurrato. Lo aveva osservato di schiena, trovandosi dietro di lui, con una smorfia schifata, prima di spostare l'attenzione sul preside. Ahia, a quanto pareva per Dankwart non era giornata. Avrebbe poi guardato il resto della classe soffermandosi sulla prefetto tassorosso, unendo le mani e guardandola dispiaciuto. Scuuuuusa, avrebbe mimato con le labbra. Ma perché? Perché lui se ne stava andando. In realtà lo aveva deciso ad inizio lezione, appena aveva sentito la parola "molliccio". Col cavolo che avrebbe esposto la sua paura più grande in mezzo a tutti. Col cavolo. Ma che siete pazzi? No no no. Lui non ci stava. Non avrebbe dato un motivo in più a questi figli di maghi per prenderlo di mira. Nossignore. E così, dal fondo della classe, cercando di essere più silenzioso possibile, si era diretto a passo sicuro verso l'uscita.

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    interazione indiretta con Cajus, Demetrius e Lily
    Se vedemo, a belli de zioooooo! Ciaaaaao!
     
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    Prefetto Serpeverde
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    Dopo aver risposto, il ragazzo se ne rimase tranquillo dov’era, facendo passare di tanto in tanto lo sguardo sui suoi compagni di classe. I punti erano stati presi e lentamente anche gli altri iniziarono a guadagnarne. Osservò l’Evans prendere parola, seguita dalla Grey che a sua volta rispose ad una delle domande. Anche Shadown si fece sentire, e fin li nessuna sorpresa, tutti Prefetti, tutti sapientoni. Più o meno. Quando anche Hyun, si aggiunse alla fila di persone che rispondevano, lui ghignò. E brava la sua snob preferita. Voltò il viso verso di lei, giusto in tempo per vederla indirizzare verso di lui un occhiolino, al quale rispose mostrandole un’espressione soddisfatta, accompagnata da un sorriso piuttosto furbo.
    Tutto il momento di gloria venne rovinato da chi, se non dal Prince?
    Sono l’unico che si ricorda del vecchio molliccio di blablablabla…, lui e la sua vocetta da ragazzina di cinque anni e da quell’aria da so-tutto-io che, di certo, gli aveva fatto guadagnare un giro di faccia in tutti i gabinetti di Hogwarts.
    Non ricordava bene come fosse iniziata quella rivalità a senso unico. Forse Charlie gli era stato sul cazzo fin dal primo anno. Forse era stato semplicemente un buon bersaglio su cui sfogare la rabbia. E da li poi era nata una sorta di competizione silenziosa, che si era accesa durante l’estate, dopo che aveva guadagnato la nomina di Prefetto.
    Fu proprio quando vide il Corvonero guardarlo male che, con aria estremamente matura, allungò una mano verso la propria Spilla da Prefetto. La staccò dal mantello e se la portò vicino al viso, ci alitò molto elegantemente sopra, e poi la sfregò contro il tessuto, come a volerla lucidare. Quindi se la rimise addosso, rivolgendo al povero Prince il ghigno soddisfatto di chi sapeva di toccare un tasto dolente.
    Rivolse dunque la propria attenzione al Dankwart e i tratti del viso si fecero appena più seri. Si era ormai abituato all’umore nero del concasato, tuttavia, la ferocia con cui lo guardò bastò a fargli intuire che quel giorno qualcosa fosse più storto del solito. Inarcò un sopracciglio, quasi volesse chiedergli silenziosamente se quella mattina si fosse ricordato di prendere la sua camomilla quotidiana.
    Fortunatamente, nonostante la nube scura che pareva avere attorno, il Serpeverde sembrò abbastanza sveglio da porre una domanda intelligente, al contrario del Kraus che se ne stava attaccato al culo di Demetrius ogni cazzo di volta che li vedeva insieme. Insomma, capiva che venivano entrambi dallo stesso postaccio, ma fare cosí non lo avrebbe portato da nessuna parte. Vide qualche studente sghignazzare nei loro dintorni dopo che Cajus parlò. Non li sentì bene, dunque si limitò a scoccare un’occhiata a Hyun, decidendo di lasciare la questione a lei.
    La risposta del Preside Silente lo impensierì appena. Come si sarebbe manifestata, allora, la sua di paura? Corrugò leggermente le sopracciglia, annotandosi mentalmente l’incantesimo da utilizzare contro il molliccio. Il Dankwart venne chiamato, ma ad attirare la sua attenzione fu il Darcy che cercava di svignarsela.
    Sollevò il braccio, cercando di attirare l’attenzione di Silente e poi prese parola. « Magari dopo Dankwart può provare anche Darcy… Sa, prima che scappi dall'aula senza dire nulla a nessuno. » soffiò con un ghigno largo mezzo chilometro sul volto. L’aveva fermato poco prima che raggiungesse l’uscita dell’aula, da bravo pezzo di merda qual era.
    Curioso, il volto ruotò di scatto verso la Grey. Era sempre gentile con tutti, salutava sempre, persino lui, ma in quel momento non sapeva quanto avrebbe pagato per vederla prendere a schiaffi quel buffone del suo concasato.





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    Midnight Vermilion, VI anno, Prefetto, Serpeverde

    Interazioni: Hyun, Demetrius, Charlie, Preside Silente
    Nomine: Elizabeth, Lily, Gilbert, Cajus, Benjamin

    Mid fa qualche interazione silenziosa con i compagni ed alla fine, quando prende parola con il permesso del preside (ha alzato il braccio per farsi vedere), fa notare che Ben sta scappando dalla classe e lo propone come vittima sacrificale (?) da dare in pasto al molliccio <3
     
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    Hyun O

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    Un sorriso smagliante appare sul viso ben truccato della serpeverde quando Silente applaude addirittura alla sua risposta, fa pure per gongolare un lancio dietro le spalle di una voluminosa ciocca di capelli corvini. Segue uno sguardo indirizzato a tutti i membri di serpeverde con palese intento di pavoneggiarsi.
    L'arte di tirarsela da lì a casa sua in Corea non le impedisce comunque di provare fastidio per tutti quei risolini che avverte attorno a se, in particolare nella direzione di Cajus indicatale da Midnight, così con un movimento sinuoso cerca di avvicinarsi ai soggetti da riprendere. Individuata la sua vittima proverebbe a tirargli un ceffone sulla nuca. Spero che quello che hai detto sia qualcosa di interessante per la lezione, Kraus.
    Lo sguardo che gli rivolge non è simpatico per niente, anzi pretende spiegazioni forse più del tono pacato utilizzato per non attirare l'attenzione del Preside. Le braccia finiscono conserte al petto.





    code by Irina~


    Hyun O, VI anno, Prefetto Serpeverde
    Interazione diretta: cajus

    Interazione indiretta: -
     
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    demetrius dankwart

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    L'arrivo del Kraus fu al contempo una boccata d'aria fresca e l'asfissiante aspirazione di pura tripa del più sostanzioso sigaro in commercio. Mi era utile avere uno sfogo che liberasse la mia mente dalla calca di pensieri annodati in una negatività angosciante; di contro, il mio umore si sarebbe riversato su di lui con accenni d'acidità anche più marcati del solito. Non un dettaglio di cui mi sarei preoccupato in ogni caso, ma qualcosa che speravo non avrebbe attirato eccessivamente l'attenzione dei prefetti lì presenti.
    'Chiedevo nel caso in cui tu non avessi le palle di farlo.' Suggerii al concasato, prima che l'intervento di Hyun si trasformasse nella rampa di lancio della mia nuova celere scappatoia emotiva. 'Tutt'altro, cara la nostra prefetta.' Soffiai quel commento con un sorriso, il primo sorto sulle mie labbra da quando avevo aperto gli occhi quella mattina, dalle note tipicamente cattive e manipolatrici. Non mi importava dare filo da torcere all'altro, in campo accademico o meno che fosse; sfruttai solo la situazione a mio vantaggio, come era giusto che facessi.
    Il commento di Silente non sollevò d'altro canto i pesi che freddamente covavo nella mia anima. Fu scontato sentire la delusione sferzarmi il petto, quasi quelle conferme avessero squarciato il mio animo già spezzato in brandelli irreparabili. Eppure nessuno avrebbe potuto notarlo. Nessuno avrebbe dovuto farlo.
    Mantenni quella freddezza dinanzi alla risposta del preside, non tirandomi indietro nell'istante in cui venni chiamato ad intervenire. In piedi, dinanzi a quella che di colpo sarebbe potuta diventare la mia più grande debolezza in territorio nemico, attesi la concretezza su cui non avevo ancora posato lo sguardo lucidamente.

    Faccia a faccia col molliccio, mi toccò fare i conti con le sembianze appena assunte. Apparve una donna, bella senz'altro e dai capelli corvini. Il suo corpo era smagrito, gli occhi vuoti non raccontavano alcuna storia. Tutto di lei parlava di un malessere apparentemente invisibile. Quello di una pazza, perché non si sarebbe potuta descrivere altrimenti. Ma io ero l'unico ed il solo a poter riconoscere nella figura appena apparsa il volto di mia madre. Non parlava, tremava e basta, occhi sgranati e la bocca cucita, in uno scenario quasi raccapricciante. Fu quando le sue labbra si schiusero, sanguinanti mentre urla assordanti riempivano l'aula, che delle fitte catene legarono il suo corpo imprigionandola, ferendola. Implorava il mio aiuto, lo gridava con voce secca e graffiante. Immobile, raccolsi nella freddezza impostami dalla mia famiglia tutto il dolore che quella visione mi provocava. E nell'istante in cui su quei tratti cominciarono vagamente ad apporsi i miei, pronunciai deciso l'incanto che mi avrebbe salvato dall'occhio altrui. 'Riddikulus!' Se avesse funzionato, quelle catene si sarebbero trasformate in mazze da giocolieri e la donna avrebbe iniziato a lanciarle per aria nel più buffo modo immaginabile, con un sorriso brillante stampato sul volto e la gioia di vivere che mai scorsi sul volto della sua copia reale. Non un'immagine che mi avrebbe divertito, al contrario di altri magari, ma qualcosa che mi avrebbe sicuramente sollevato.

    Tornai al mio posto con estrema glacialità, conscio che l'intervento di Silente avrebbe comunque potuto porre fine a quello spettacolo raccapricciante se solo io non ci fossi riuscito. Mi sforzai di mostrarmi impenetrabile, inscalfibile, per nulla toccato dalla visione di cui nessuno avrebbe potuto comprendere i retroscena. Il mio umore però peggiorò anche più di prima. Di conseguenza, fu scoccando un'occhiata scocciata alla prefetta ed una avvelenata al Kraus, che mi accinsi a sussurrare un monito nero a quest'ultimo. 'Di' mezza parola e ti ritrovi la testa nello scarico del gabinetto.'
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    Demetrius Dankwart, VII anno, serpeverde.

    Interazioni: Cajus, Hyun, Silente.
    Citazioni: Midnight (molto vaga).

    In corsivo c'è la visione del molliccio. Per chiarire meglio, vede la madre malata incatenata che urla angosciatamente chiedendo aiuto, ma nessuno sa che si tratti di sua madre. Poco prima che i tratti della donna si facciano simili a quelli di Demetrius, lancia l'incantesimo per evitare che gli altri se ne accorgano. Lascio la scelta dell'esito dell'incantesimo al preside e, di conseguenza, la possibilità di salvarmi dall'incresciosa situazione :asd:




    Edited by p l a c e b o - 13/10/2022, 15:59
     
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    Cajus Ismar Kraus

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    Non aveva ancora legato con molti dei suoi compagni ed in effetti non poteva considerarla una sorpresa. Non era soltanto lui ad essere poco propenso alle nuove conoscenze, soprattutto in quel frangente della sua esistenza, ma gli sembrava che anche gli altri fossero poco felici di vederlo. Si chiedeva inconsciamente - ed egocentricamente - se non fossero invidiosi della sua posizione di rilievo in quel preciso momento storico. Era tedesco, rispettava perfettamente i canoni di bellezza imposti dalla sua società e lui, come tutta la sua famiglia, era pro Grindelwald. Si consolava dicendo che essere solo perchè invidiato da tutti era quasi una vittoria. Voltò lentamente il capo indirizzando lo sguardo verso la prefetta verde argento che l’aveva ripreso per la sua battuta. Le rivolse un mezzo sorriso pacato, prima di alzare le mani in segno di resa. “Assolutamente, prefetta. Come sempre.” Aggiunse poco dopo, sentendo poi chiaramente un insulto nei suoi riguardi da parte di un insulso tassorosso. Non aveva ancora ben chiare le gerarchie tra casate, ma un fallito sapeva ancora riconoscerlo al di là del colore indossato. Rivolse al ragazzo uno sguardo accigliato e scocciato. “Hai detto qualcosa Darcy?” Non se la prese, non del tutto. Di sicuro comunque non avrebbe dato alcuna soddisfazione ad uno così.
    Lasciò che il Dankwart fosse il primo ad eseguire il suo esercizio. Il confronto con un molliccio poteva sembrare la cosa più facile del mondo ma non lo era mai. Mettersi faccia a faccia con le proprie paure era sempre terrificante e Demetrius ne sembrò uscito sconfitto. Non infierì come l’altro pensava avrebbe fatto. Fece spallucce badando a sè. Lui, si disse, non avrebbe fatto la stessa figura. Si fece avanti impettito. Non avrebbe aspettato timorosamente il suo turno per agire. Avrebbe agito da solo. “Magari Vermilion, gli faccio prima vedere come si fa.” Disse al serpeverde, evitando così di far precedere l’intervento di qualcun altro al suo. Gli bastò fare un paio di passi avanti per vedere il molliccio sfumare e cambiare contorni. Si ritrovò come dinanzi ad uno specchio. Dinanzi aveva esattamente se stesso. Stessi vestiti, stesso volto. A cambiare era l’espressione sul viso, più rilassato e quelle labbra rosse, troppo, macchiate di rossetto. Un rosso fuoco che diventò rosso sangue. Gocce pesanti che toccavano il suo. La sua mano tremò ma si impose coscienza mentre dopo aver riaperto gli occhi pronunciava un deciso: “Riddikulus.” Provò più volte, prima di arrendersi, arretrare e lasciar spazio a qualcun altro.

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    Interagito con Hyun, Darcy, Midnight. CItato Demetrius. Provato l'esercizio. Esito: l'incanto non è riuscito.
     
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