Aria di cambiamenti

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    Seduto sulla sua sedia, aspettò che la sala fosse gremita prima di poter alzarsi e raggiungersi lo scranno da cui ogni anno si apprestava ad annunciare la coppa delle case e a salutare i suoi studenti. L’anno appena trascorso però aveva cambiato alcune cose, molte, spingendolo a decisioni che per alcuni sarebbero potute sembrare inaccettabili. Avrebbe accettato il rischio di fischi e proteste, ma la sua etica l’aveva spinto ad una decisione che potesse in qualche modo venir incontro alle problematiche di molti. «Tra mille peripezie e cambiamenti un altro anno si è concluso.» Cominciò così dopo aver castato un sonoros contro le proprie corde vocali per permettere alla propria voce di sovrastare il brusio presente in sala.
    «Non voglio tediarvi con lunghi discorsi su ciò che ai nostri diplomati spetterà fuori di qua, o cosa spetterà a noi tutti, nè vi dirò ciò di che colore diventeranno gli stendardi sulle vostre teste. Quest’anno, con una guerra in procinto di scoppiare, non c’è molto da festeggiare.» Si tolse gli occhialetti a mezzaluna, guardando alcuni dei suoi studenti dal posto in cui era. Silente era stanco, turbato da pensieri e possibilità che non lo lasciavano in pace, nemmeno di notte. Più di ogni cosa però era la scuola, gli studenti, ad occupare la sua mente. «Come vi dicevo, questo è stato un anno particolare e continuerà ad esserlo. Il mondo fuori è in subbuglio e sarebbe inutile nascondervelo. Molti dei vostri compagni sono spariti, i professori hanno abbandonato le loro cattedre. Vedere tutti questi posti vuoti tra voi è straziante, non ve lo nego.» Aggiunse poco dopo, annuendo mestamente. «Chiudere le porte della scuola ora, sarebbe come chiudere le porte in faccia dinanzi alla necessità. E’ per questo che quest’estate Hogwarts resterà aperta.» Aveva scelto di attuare quel che aveva definito nella sua testa come un piano d’emergenza. Avere i ragazzi lì tra quelle mura, li avrebbe protetti non solo dagli eventi drammatici che di lì a breve avrebbe scosso per intero il mondo magico, ma forse - sperava - li avrebbe anche salvaguardati da influenze negativi per le loro menti giovani e per certi versi manipolabili. «Non allarmatevi, non sarà obbligatorio restare se non lo desiderate ed, in ogni caso, non avrete lezioni. I professori si occuperanno di organizzare per voi delle attività non obbligatorie per aiutarvi a combattere la noia, se volete.» Un dettaglio che tenne ad aggiungere per placare eventuali preoccupazioni. Dopotutto era stato uno studente anche lui, ormai troppi anni addietro. «Di ritorno nei vostri dormitori, gli eletti prefetti estivi troveranno sul loro baule la loro spilla.» Annuì, lasciando poi agli altri la possibilità di parlare. Quella notizia avrebbe colto tutti di sorpresa, persino i professori seduti alle sue spalle. «Vi prego di pormi i quesiti che affollano la vostra mente.»



    Salve a tutti studentoli e non.
    Alcune spiegazioni per voi.
    - Avendo aperto da poco come forum, non abbiamo potuto, ovviamente, aggiungere o togliere punti alla coppa delle case. Preferiamo quindi posticipare l'annuncio della coppa al mese di settembre e approfittare di questi mesi estivi per poter riempire un po' le clessidre, anche se con pochi punti.
    - Abbiamo deciso di aggiungere nuovi prefetti all'unico che aveva scelto all'apertura. In totale saranno due per i grifondoro, due per i serpeverde, uno corvonero e uno per tassorosso (uno ciascuno per queste due casate a causa della mancanza di studenti). I prefetti scelti sono i seguenti:
    Grifondoro

    Charis

    Ligthstar

    Serpeverde

    -Midnight;

    Hyun O

    Corvonero

    ~Ares.

    Tassorosso

    virago

    Se per qualsiasi motivo (non disponibilità, storia non conciliante ecc) desiderare rinunciare al ruolo assegnato, inviate un mp allo snaso. In seguito verranno poi postate delle regole di comportamento per i prefetti e come poter usufruire - loro come i professori - della possibilità di aggiungere o togliere punti.

    -Inserite in spoiler una sintesi delle vostre azioni e taggate il pg con cui avete interagito
    - Potete postare liberamente nell'ordine che preferite, ma non esagerate con i post. Dovrà essere dato a tutti il tempo di postare.
    - Io posterò di nuovo l'11 luglio per dare a tutti la possibilità di recuperare.
     
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    « Cazzo dici. » aveva detto retoricamente ad uno dei suoi compagni di serpeverde, quando gli aveva comunicato che sul suo baule era apparsa una misteriosa spilla che lo avrebbe segnato come prefetto di Serpeverde, almeno per quella pausa estiva. Una cosa che poteva andargli più o meno bene visto che la maggior parte degli studenti sarebbero andati a farsi i fatti loro da qualche altra parte e lui per primo aveva intenzione di mandare allegramente a quel paese la scuola durante la pausa. « In che senso i miei G.U.F.O sono andati molto bene? » aveva proseguito, corrugando le sopracciglia. Insomma, Evangeline ed Adolph lo avevano sottoposto ad uno studio intensivo per quanto riguardava alcune materie, ma essere stato tanto brillante da arrivare a raggiungere la fatidica spilla, lo aveva lasciato scioccato. Soprattutto perché sfoggiava, ancora, con grandissimo orgoglio, la sua T in Babbanologia. Seduto al tavolo di Serpeverde, lanciava qualche sguardo dubbioso al Preside. « Menomale che non vuole parlare tanto. » borbottò sottovoce « Io ho fame. » brontolò subito dopo, incrociando le braccia e rimanendo in ascolto. La situazione nel mondo era decisamente critica, ma tra quelle mura le cose sembravano muoversi diversamente, forse perché tutti li dentro sapevano che quello era il posto più sicuro del Regno Unito, vacarne la barriera era qualcosa che poteva risultare quasi impossibile. « Cazzo dice, davvero vuole incaricare i nostri professori delle attività ricreative per l’estate? » soffiò scioccato « Ma li hai visti che facce che hanno? Salazar confronto a loro era un tipo sempre allegro. » erano dette sotto voce le parole, ma provocò qualche risatina nei compagni che erano nei suoi pressi e poi lo sguardo di ghiaccio scivolò verso il tavolo di corvonero, dove già vedeva le mani alzarsi. Figurarsi. Però c’era, sicuramente, qualcosa che voleva chiedere anche lui, per cui si schiarí la voce, rendendosi UDIBILE A TUTTI. Puntò, quindi, lo sguardo su Silente. « Su che base sono stati nominati i nuovi prefetti? » perché ancora non voleva credere che qualcuno avesse davvero cosí tanta fiducia in lui. « Ci sarà ancora il coprifuoco durante l’estate? » altro dettaglio importante, ovviamente. « E lei rimarrà a Hogwarts durante l’estate? »

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    Allora in pratica Midnight si lamenta e nella prima parte sta parlando con dei Serpeverde, scegliete voi se é un vostro personaggio o meno.
    Le ultime domande invece sono udibilli a tutti e ovviamente sono rivolte a Silente.
     
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    Mclaren

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    Gilbert |
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    Studente, 5°Anno, Grifondoro |
    Non sarà l’oscurità a fermarmi
    Forse le scelte di Silente non erano del tutto infondate, insomma, si sapeva che Hogwarts era il luogo più sicuro per gli studenti, inoltre rimanere lì avrebbe potuto gioviare anche a Gilbert che non aveva poi così tanta voglia di tornare a casa.
    Sì, quella scelta era stata la migliore.
    Ascoltò attentamente le domande di Midnight per poi decidere di porre anche le proprie domande a SILENTE.
    <<Signor Preside, mi scusi? Come facciamo a essere sicuri che tutti siano al sicuro? So che Hogwarts è il luogo più sicuro che esista, però una guerra potrebbe distruggere anche il luogo più sicuro, purtroppo, no?>>
    Chiese con tono assorto dopo aver alzato la mano, facendosi sentire da tutti, decidendo di chiedere ciò perchè voleva capire come potessero essere così tranquilli se là fuori sarebbe scoppiata una guerra...
    Insomma, prima o poi tutti avrebbero dovuto scegliere da che parte stare, la strada giusta o quella più facile.
    Se da una parte la scelta di Silente era giusta, d'altra parte la trovava un pò strana perchè era certo che alcuni avrebbero fatto molto volentieri le valigie per poter tornare a casa.
    Hogwarts sarebbe rimasta aperta per proteggere i ragazzi da influenze manipolabili, ma se lì dentro vi era già qualcuno che era stato manipolato dalla famiglia o da chi ne faceva le veci? Di certo non si poteva capire chi fosse stato manipolato o chi meno, chi avesse già deciso di tracciare il proprio cammino e chi meno.
    <<Da parte mia farò tutto il possibile affinchè gli studenti siano al sicuro>>
    Decise di aggiungere, volendo comunque alleggerire il preside come meglio avrebbe potuto, volendo mostrargli che di lui poteva fidarsi. Era importante per Gilbert che Silente si fidasse di lui come studente, inoltre non aveva mai destato troppi sospetti perchè il preside non si fosse dovuto fidare di lui: era sempre stato un ottimo studente; aveva preso i voti migliori durante gli esami dei G.U.F.O; aveva studiato duramente. Pensava che l'incarico di Prefetto gli calzava a pennello, specialmente perchè non amava tanto chi trasgrediva le regole.
    Certo, anche lui aveva dentro di sè una parte oscura che non avrebbe rivelato a nessuno, almeno fin quando non si sarebbe presentata l'occasione di dimostrare quale fosse il proprio posto, da che parte stava e da quale si era schierato.

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  4. Mister T
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    ENVHcm1

    MISTER T |
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    MAGO |
    PROFESSORE |
    SCHEDA |
    Here we glow.
    Il viaggio dall'India era stato sfibrante, labirintico, difficoltoso e interminabile. O almeno, Mister T lo avrebbe descritto in questo modo. In realtà aveva preso una passaporta e in 0,2 secondi si era ritrovato a casa sua, nella Londra magica, fatto come una pigna e per giunta alticcio. Dopo una vasca, durata quasi un'ora tra un bicchiere di uno scarso alcolico e quel suo cantare a caso che pareva più una cantilena straziante perfetta per spaventare i passeri nei campi, avevo messo addosso una vestaglia e si era catapultato a letto, stanco per quella lunga ed estenuante giornata.

    Il mattino seguente, se le cinque del pomeriggio potevano considerarsi come "mattino", si era alzato già controvoglia e con un certo languorino. Perciò aveva fatto preparare agli elfi domestici qualcosa di commestibile e non laborioso, sebbene fossero perfettamente in grado di cucinare piatti di alta qualità, e se l'era gustato con tutta la calma del mondo seduto sul balcone della camera da letto con vista sul giardino. Sul tavolino quella lettera ormai aperta, letta e riletta, che gli aveva tormentato la testa nell'ultima settimana. Odiava l'orribile sensazione di quando era pensieroso; provava ansia, e non voleva questa stronza nella sua vita. Non voleva complicarsi le cose, andavano benissimo così com'erano. Quindi per quale assurdo motivo era tornato a Londra, se le cose andavano a meraviglia? Per non farsi divorare dai sensi di colpa? Per curiosità? Responsabilità? Potevano esserci tantissimi motivi.

    Hogsmeade, 8pm. In tre ore aveva fatto la valigia, si era dato una ripulita e aveva fissato il vuoto cosmico del soffitto in salotto facendosi domande esistenziali. Non in questo ordino preciso, comunque. In una piccola valigia rosa confetto c'era tutto. E con questo s'intende proprio tutto ciò di cui aveva bisogno. Dalle scarpe alle sigarette. Valigia che pareva essere stata rubata ad una ragazzina di dieci anni, per quanto ne potevamo sapere. O forse comprata in un negozio per bambini. O magari l'aveva trovata! Chissà. Camminando per quelle stradine si era fermato da Mielandia, erano passati anni dall'ultima volta che c'era stato, e quella sera non si era fatto scappare l'occasione di prendere qualche dolcetto. Si era poi diretto, finalmente, verso Hogwarts, quasi convinto che qualche abitante lo avesse riconosciuto, notando un sospettoso bisbigliare tra alcuni di loro.

    Una volta all'entrata aveva dovuto spiegare, tipo venti volte, al custode che era lì sotto richiesta della scuola stessa, mostrando perfino la lettera. Dopo averlo convinto, alla buon'ora, gli aveva lasciato la valigia e si era tolto le scarpe al portone principale. Seguito da un "signore, non può andare così!", al quale aveva risposto con seh seh, bla bla bla. Sh!, si era apprestato a raggiungere a passo svelto e deciso la sala grande rendendosi contro troppo tardi di avere con sé una sigaretta accesa. Insomma non sarebbe stato cortese da parte sua presentarsi con quella cosa accesa. Però non poteva nemmeno buttarla via, perché sarebbe stato uno spreco. Quindi cosa fare? Lì c'era un muro. Proprio a due passi dalla soglia che divideva il corridoio e la sala grande. Le porte erano aperte, ma lui non ci aveva fatto caso: troppo concentrato ad avvicinarsi al muro per strofinare la punta della sigaretta in modo da spegnerla, cercando di essere più gentile possibile con i movimenti in modo da non rovinarla. In quel modo non l'avrebbe buttata via, e se la sarebbe potuta finire in un secondo momento. Nel rialzare lo sguardo, con un sorriso chiaramente soddisfatto, si era trovato davanti il corpo studentesco di Hogwarts e coloro che ci lavoravano. Inaspettatamente, s'intende. Perché non aveva sentito nemmeno una sillaba di ciò che avevano appena detto. Mantenne quel sorriso, colto sul fatto come un ladro, ed esordì con un Salve! facendo spallucce e chiedendo Come va?, ma senza volere una risposta: non gli interessava davvero. In fretta aveva mosso i primi passi all'interno della sala, sfilando dritto verso il tavolo dei docenti. Aveva poi allargato le braccia, guardando Silente. Ehilà vecchio mio! Ti trovo bene. Sorrisetto spavaldo, quasi se l'era mangiato con lo sguardo quel bell'uomo davanti a lui che anni prima gli aveva insegnato l'elegante quanto pericolosa arte della trasfigurazione.

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    l'outfit è questo:
    rKkSahE

    E sì, arriva scalzo :mmh: inoltre, m'immagino questa canzone di sottofondo quando spegne la sigaretta like i don't give a shit ed entra in sala grande come se niente fosse AHAHAHAH

    Interazioni: «Silente
     
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    demetrius dankwart

    17 y.o. || mago || serpeverde || purosangue
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    Non ho mai apprezzato il caos, quello inteso come lo schiamazzare di gente per me irrilevante, esseri umani con cui condividere ossigeno e non per mia volontà. Erano i pensieri più estremi quelli che attraversavano la mia mente durante occasioni come quella cui mi recai alla fine dell'anno scolastico. Solo inutili quisquiglie avanzate per mettere in allarme i deboli di cuore.
    Nascosi il muso dietro un calice di acqua fresca, impassibile alle raccomandazioni proposte dal preside quanto alle sue rassicurazioni. Appartenevo ad un ramo diverso e ne ero consapevole. L'oscurità non mi era nemica, non la temevo. Era anzi l'essenza profonda delle radici da cui io stesso ero stato creato, da cui ero cresciuto con ogni principio che essa potesse infondermi. Avevo già osservato cose temibili, forze irreparabile ed un modo del mondo di girare che aveva sufficientemente scalfito i miei timori. Ed ogni evento di cui ero stato testimone, vi aveva forgiato attorno la corazza dell'acquiescenza, mutata dopo in una combattività per molti moralmente sbagliata. Per i Dankwart era però l'unica alternativa giusta. L'unica sana e concepibile.
    'L'unica cosa che mi sconvolge è che abbiano eletto prefetto un microcefalo come te.' Soffiai antipatico verso il Vermilion, un sorriso acido e velenoso ad unire in un connubio abituale la realtà del mio sconcerto e l'ironia con cui ero solito istaurare i rapporti. Chi sapeva tenermi testa, entrava facilmente tra le mie grazie. Il resto valeva quanto la feccia di mezzosangue cui la mia famiglia aveva sempre guardato con estremo disprezzo.
    Annoiato, mi diedi un'occhiata intorno. Ed esterrefatto, inorridito, all'entrata in scena di un tizio privo di etica, di eleganza e... persino privo di scarpe. 'Ma quello è scappato da un manicomio o è così pezzente da non potersi permettere i calzari?' Soffiai più acido del solito, trattenendo nella mascella dura il nervosismo che adombrò ulteriormente il mio volto. Perché a certa gente era permesso andare in giro così ed altre dovevano nascondersi in una cantina pur di salvarsi?
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    Interazioni: Midnight, tavolo serpeverde in generale.
    Citazioni: Silente e prof. T.


     
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    Cajus Ismar Kraus

    17 anni || Umano || Purosangue || Studente serpeverde, VI anno
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    17101bd215c98361d838e53fec39ae0e
    Partecipare al banchetto di fine anno, gli sembrò quasi una pagliacciata. Non era lì nemmeno da un mese, per cui si era detto sarebbe stato del tutto inutile prendere parte ad una serata di festeggiamenti che non gli interessavano. Aveva però deciso di andare, seguendo il gregge, cercando così di adattarsi allo status quo di quel posto che stava ancora imparando a conoscere. I serpeverde, la casata nella quale era finito, si adattavano perfettamente all’ambiente nel quale era stato cresciuto. In buona parte venivano da famiglie come la sua, e questo lo faceva sentire perfettamente a suo agio. Conosceva il modo di comportarsi tra persone cresciute in un certo ambiente e questo gli dava un vantaggio.
    Raggiunta la sala grande aveva preso posto alla tavolata insieme ai suoi compagni, ascoltando quasi annoiato il discorso dell’uomo attempato che riconosceva essere come Albus Silente. Un grande mago, si diceva, conosciuto anche oltre i confini inglesi per le sue abilità. Un po’ meno apprezzato per le sue idee troppo libertarie. “Durmstrang aveva la reputazione d’essere una prigione, ma Hogwarts aperta anche in estate di sicuro non è da meno.” Commentò senza rivolgersi a nessuno in particolare mentre scuoteva il capo. In realtà avere l’opportunità di restare tra quelle mura piuttosto che far ritorno alla prigione di casa, non gli dispiaceva poi così tanto, ma era una verità quella che non avrebbe trovato la luce del sole. L’avrebbe tenuta per sè. “Cerchi di capire se sarà possibile una fuga, Vermilion?” Disse al suo concasato con un ghigno sul volto. Le sue domande sembravano essere quasi strategiche, quasi atte a cercare la possibilità di una scappattoia durante i mesi estivi.
    Quando un tipo bizzarro fece il suo ingresso, non potette fare a meno, insieme ai suoi compagni, di osservarlo. Sembrava, pensò, un alcolizzato alla ricerca della sua nuova bottiglia. Forse lo era. “Ad Hogwarts vi piacciono gli sciroccati.” Commentò rivolgendosi al ragazzo di serpeverde, un tale Demetrius. Un nome ambiguo quasi quanto il suo. Lo guardò per un secondo, prima di aggiungere. “Sarà un barbone che Silente ha deciso di ospitare.” In realtà non aveva la minima idea di chi fosse, nè se la sua teoria potesse o meno avvicinarsi alla realtà. Cajus cercava soltanto di vestire un ruolo e questo gli richiedeva un certo tipo di battute.



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    Interagito con Midnight e Demetrius direttamente.
    Citato Mister T.
     
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    Adrian S. Mortimer

    28 || Purosangue || Prof. di Storia della Magia
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    1Fo4tR6
    Con passo lesto entrò nella sala, il mantello lievemente sollevato dalla camminata veloce e lo sguardo affilato come acciaio di damasco, un libro di storia della magia sotto il braccio e la bacchetta a fare da segna libro, sempre pronta all'uso. Il suo mantello si sollevava ed allargava tipo ali di corvo ad ogni affrettato passo, nero come l'intero suo vestiario.
    L'intera sala brulicava di bambini, odiosi e irriverenti bambini... l'anno era ormai finito, eppure si trovavano ancora tra quelle soffocanti ma sicure mura, perchè, come Silente stesso gli aveva detto, Hogwarts sarebbe rimasta aperta anche d'estate.
    Erano passati decenni dall'ultima volta in cui aveva messo piede in quella sala, nondimeno nulla era cambiato, neanche quell'orribile tanfo tra cera, cibo e vetusto. Squadrò con sdegno i presenti al tavolo dei Grifondoro, poi quello dei Corvonero, ignorò i Tassorosso ed alleviò l'espressione solo nei confronti dei Serpeverde. Erano tutti presenti, incluso Silente ed un altro adulto, eccentricamente scalzo e per nulla professionale. Si portò la mano alla giuntura del mantello, proprio sulla catenina in argento e continuò verso il tavolo dei professori. Risolve un cenno al presidente e lanciò una mala occhiata allo sconosciuto, osservandolo dall'alto verso -e soprattutto- il basso, dove poteva benissimo esser confuso con un barbone e cosa che probabilmente anche era, magari giunto ad Hogwarts con la speranza di un pasto caldo.
    Si limitò a scuotere la testa apostrofando una smorfia con la bocca, poi continuò lungo la sua strada ed infine prese posto alla destra della sedia centrale, dove attese le successive parole di Silente. Protrasse il gomito della mano destra in avanti sul tavolo, adagiando successivamente il mento sul dorso della mano... quante domande superflue volavano in quella sala, era davvero un peccato che anche i bambini non potessero fare lo stesso ma fuori dalla finestra.
    Il suo sguardo si immerse tra i tavoli, presente ma allo stesso tempo distante: i suoi occhi guardavano i mocciosi, più o meno grandi che erano, seduti ai loro posti. Li osservava in volto ma al contempo era come se li trapassasse, quasi ignorando la loro esistenza come fossero fantasmi. In un certo senso era proprio così, poiché, fino a prova contraria, nessuno di loro era degno del suo interesse e, molto probabilmente, nessuno dei presenti lo sarebbe mai stato. La sua classe non sarebbe stata per niente una passeggiata, più un inferno se doveva basarsi sui suoi anni a Beauxbatons, e quelle piccole anime i dannati ad abitarlo. Poveri loro? Si, ma anche no. Il solo pensiero di farli soffrire, come aveva sofferto lui, gli dava soddisfazione- anche se non come vedere uno studente riuscire a sopravvivere e superare la sua classe. In quel breve anno in Francia aveva appreso di non essere gentile con gli studenti, né clemente verso i loro errori ed in molte occasioni aveva reso la loro vita un inferno, il tutto perchè richiedeva serietà ed assoluto impegno durante le proprie classi. Adrian puntava al meglio, e presto ognuno di loro l’avrebbe scoperto a proprie spese.
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    E mi faccio odiare al primo giorno da tutti quanti. Benvenuti a Hogwarts <3

    Riassunto: Entro, guardo male Mister T (perchè dai, non puoi presentarti cosi!) e tutti i Grifondoro, corvonero mentre ignoro i Tassorosso e invece rimango neutro per i Serpeverde (si, le preferenze sono già palesi). Saluto con un cenno Silente e vado a sedermi.
     
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    Evangeline Rose |
    Hais |
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    purosangue |
    umana |
    studente grifondoro V anno |
    siamo destinati per sempre a stare in un precario equilibrio tra l'eternità ed il definitivo abisso
    Era arrivata mostruosamente in ritardo . Silente era quasi pronto a fare il discorso. I compagni quasi tutti ai loro posti ed il suo angolo preferito era occupato da un ragazzino del primo anno. Disdetta. Sistemò il cravattino allentandolo un po' e si avvicinò allo studente che le aveva rubato il posto con un sorriso di un' innocenza disarmante. Senza disturbare gli altri si chinò verso il mal capitato e sussurrò qualcosa. Ci fu un generico annuire , poi un deciso diniego e meno di venti secondi dopo il primino, con le guance rosse come pomodori, cedeva il posto migliore del tavolo grifondoro per andarsi a sedere in mezzo alla bolgia. Evangeline sedette così esattamente dove aveva programmato ed in tempo per il discorso . Due sedie più in là c' era Gilbert. Gli altri studenti del quinto anno erano dispersi lungo la tavolata. In silenzio seguì il discorso di Silente, la scuola aperta era un segnale politicamente forte ed indubbiamente coerente e l'accenno alla complessità del momento riuscì giusto a farle arricciare il naso in una piccola smorfia valutativa. Fu più interessante quando i compagni cominciarono a sollevare i quesiti . La voce di Midnight arrivò chiara. Da dove era non riusciva a vederlo, ma non riconoscerlo era impossibile . Alzò il mento per cercarlo oltre le spalle degli altri ma prima che riuscisse a posargli gli occhi addosso, attraverso la massa degli studenti, Gilbert intervenne. Evangeline sollevò le sopracciglia e si girò di scatto a guardare il prefetto al quale tentò di elargire , l' istante dopo la sua domanda, un leggero colpo di richiamo con il dorso della mano destra diretto al suo braccio . Gli si rivolse poi a bassa voce scavalcando senza troppo riguardo lo studente in mezzo a loro < Shadown … se arrivassero a colpire una scuola la situazione sarebbe ad un livello tale che nessuna delle nostre bacchette servirebbe più a nulla . È una situazione improbabile > scrollò le spalle ed alzò lo sguardo in tempo per cogliere lo svolazzante mantello del professor Mortimer. Ne seguì l' incedere deciso con una nota perplessa che mutò in un leggero sorriso quando Mister T fece la sua, involontaria, sfilata davanti agli studenti. Alla fine volse la sua attenzione a Silente ed alzò la voce abbastanza da farsi sentire < signor preside perdoni> il suo accento francese era una nota chiara, un accompagnamento che ammorbidiva le parole dando una cadenza insolita al suo inglese che pur restava , fortunatamente, corretto < le misure di protezione della scuola resteranno le stesse o intende farle cambiare in virtù della situazione? E con i prefetti estivi intende dire che con l' inizio del nuovo anno la carica verrà rivalutata?> Lasciò le domande ad attendere la risposta del preside e riportò lo sguardo sulla platea , curiosa di cogliere eventuali altri interventi.

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    Evangeline segue la discussione ed interviene con due domande. Interazione diretta charis e Silente. Interazione indiretta Midnight , prof Mortimer e Mister T, la sala


    Edited by Ligthstar - 16/7/2022, 15:30
     
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    Irina Cléophée Hais Tanberg

    - Ce qui fait la nuit en nous peut laisser en nous les étoiles -

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    La figlia del Ministro della Magia Francese era elegantemente seduta al tavolo dei professori, nonostante non lo fosse, quando Silente aveva preso parola. L’aveva ascoltato con tranquillità, occhieggiando di tanto in tanto le lunghe tavolate ricolme di studenti, soffermandosi più volte e per più tempo il tavolo dei Grifondoro, come se stesse cercando di vedere qualcuno che non sembrava essere ancora arrivato. Le iridi azzurre quanto il cielo estivo scivolarono sulla schiena del Preside, non appena affermò che la scuola di magia sarebbe rimasta aperta per tutta l’estate, ospitando coloro che volevano rimanere tra le mura sicure del castello mentre un’altra guerra minacciava di scoppiare da un momento all’altro. Non era, di certo, una cattiva idea. Hogwarts era ben conosciuta per essere il posto più sicuro del regno unito e senza un permesso era impossibile poter sperare di mettere piede lì dentro. Non fu però una sorpresa per lei vedere Mister T fare il suo poco glorioso ingresso. La Gazzetta del Profeta aveva ben annunciato il suo ritorno su territorio inglese e la sua fama, specialmente tra i Tassorosso e gli ex tali, era ancora forte ed assordante. Le labbra si piegarono appena in un sorrisetto, quasi divertito, qualcosa che sparì non appena vide il Mortimer, fare il suo ingresso. Non lo conosceva, per quanto avesse sentito il suo nome aleggiare per i corridoi, per cui gli rivolse uno sguardo completamente neutrale, osservando come il biondo tenebroso si accingeva a raggiungere il tavolo dei Professori, sedendosi nei suoi pressi. « Monsieur Mortimer, buonasera. » gli sussurrò, cortese, accennando ad un piccolo inchino con il capo. Tornò subito dopo con lo sguardo su Mister T, che sembrava si stesse dirigendo verso il loro tavolo. Corrugò appena le sopracciglia, arricciando leggermente le labbra tinte di rosso. Ascoltò il modo in cui quell’uomo si rivolse al Preside e scosse lievemente il capo, adocchiando verso l’entrato il Custode che ancora teneva in mano le scarpe e la valigia del nuovo arrivato.
    « Monsieur T, la sua fama la precede ma mi auguro che a prescindere dai motivi per cui si trova qui, si impegni a non dare il cattivo esempio. » riprese dunque il nuovo arrivato, indicando al Custode di farsi avanti con un breve e sicuro cenno della mano. Quello gli mollò scarpe e valigia, accennando un breve cenno di scuse al Preside prima di tornare alle sue mansioni. « Mi scusi per l’interruzione. » proseguì dunque verso Silente. Che il Preside avesse chiamato Mister T per fare l’animatore? Dubitava che qualcuno come Mortimer potesse trovare qualcosa di divertente da fare durante il periodo estivo. Lanciò un breve sguardo al biondino, prima di adocchiare con la coda dell’occhio la figura di anche Evangeline fare il suo ingresso e sfilare veloce verso il tavolo di Grifondoro. Le rivolse uno sguardo severo, ma non disse nulla, limitandosi a guardare coloro che avevano rivolto le prime domande, un po’ sciocche a dirla tutta. Le labbra però rimasero sigillate, attendendo paziente le risposte.





    code by Irina~


    Allora, Irina é seduta al tavolo dei Prof. Sostanzialmente ascolta, saluta Adrian, sgrida Mister T (?) e chiede scusa a Silente per l'intervento. Il custode, se va bene, lascia le scarpe e la valigia a Mister T.
    Poi guarda severa Evangeline e dà un'occhiata a Gilbert e Midnight, senza però rivolgere loro parola.


    Edited by Irina~ - 28/7/2022, 22:27
     
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    Sembravano stupide le domande che aveva fatto, lo comprendeva, qualcuno aveva ridacchiato. Cajus aveva ridacchiato e Demetrius lo stave già insultando. Non gliene importava nulla, visto che la risposta del Preside poteva non essere scontata. Magari li aveva eletti proprio in vista dell’ormai incombente guerra. Nell’ultimo anno, Midnight aveva sviluppato un carattere carismatico, nonostante non fosse tra gli studenti più brillanti di Hogwarts. Il coprifuoco faceva parte di una delle catene che gli studenti potevano vedersi mettere. Passava spesso le vacanze al castello e di solito si poteva entrare ed uscire tranquillamente da esso durante quel periodo. La guerra però poteva cambiare le cose. Cosí come poteva cambiare le cose al castello la presenza o meno del preside. Ascoltò lo Shadow quando parlò e si ritrovò a storcere leggermente le labbra. « Perché dovrebbero attaccare una scuola? » sbottò ai suoi compagni di Serpeverde. Impossibile che lo Shadow lo sentisse visto che era troppo lontano. Di certo non sarebbe stato un vantaggio attaccare Hogwarts se si voleva dominare il mondo magico. La sua attenzione venne poi catturata dai due compagni di serpeverde che erano seduti al tavolo con lui. Osservò Demetrius. « Ah, non te lo hanno detto? É perché forse io potrei chiudere un occhio quando sfoghi il tuo senso di inferiorità sugli altri studenti. » sfilò con un sorriso e la sua solita faccia da schiaffi. Gli occhi si posarono su quello nuovo di Durmstrang, Cajus e si ritrovó a scrollare le spalle. « Nah, il bagno dei prefetti mi sembra un buon rifugio. » commentò « Però… » abbassò la voce, sporgendosi appena verso il serpeverde. « …Ogni castello ha dei passaggi segreti… Basta cercarli. » sollevò le sopracciglia mostrandosi complice. Lo sguardo scivolò freddo sul nuovo arrivato, Mister T, e le labbra si piegarono immediatamente in una smorfia che si trasformò ben presto in un ghigno e poi in una bassa risata divertita nel sentire i commenti di Demetrius e Cajus. « Ah… Dai a me del microcefalo e poi non rimani aggiornato su quello che succede fuori dalla camera del tuo ego? » il torso ruotò appena mentre parlava con Demetrius. « Quello li… È stato un grandissimo duellante quando si trovava qui. » ghignò, tornando a guardare i due compagni di casata. « Il suo aspetto fa schifo e probabilmente la sua educazione é anche peggio, ma non lo sottovaluterei se fossi in voi. » si limitò a scrollare le spalle. Magari era per quello che era stato nominato Prefetto? Non c’era mai a Babbanologia ma si teneva aggiornato come poteva. Lo sguardo scivolò sull’uomo che entrò nel castello in ritardo, dai capelli biondi e capì subito: Mortimer sembrava un rompicazzo di prima categoria. Sicuramente a lezione non lo avrebbe fatto dormire in pace. Lanciò uno sguardo anche alla guaritrce, Irina che rimproverava Mister T, facendo sbuffare il battitore di divertimento, ma dopo la sua attenzione venne rapita da qualcuno del suo anno, Evangeline. C’era un sacco di gente in ritardo quella sera. Lo sguardo intenso scivolò sulla sua intera figura fino a quando non sparì al tavolo di Grifondoro e sogghignò. Avvertì la sua voce e rimase in ascolto, ridacchiando nel sentire la ragazza rimproverare il Prefetto Shadown. Ah, quella serata era piena di colpi di scena, senza dubbio. Rimaneva però in attesa delle varie risposte del Preside mentre, di tanto in tanto, allungava una mano nella tasca del mantello internamente foderato di verde e si cacciava in bocca una caramella.

    © code by high voltage




    Mid parla direttamente con Cajus e Demetrius.
    Vengono citati tutti gli altri.
    Sostanzialmente conversa con i suoi compagni serpe-simpatici (:P) ed aspetta che il Preside risponda alle varie domande che sono state fatte. Nel mezzo c`é qualche sua impressione sugli altri personaggi presenti :D
     
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