I° Lezione di Pozioni

Difficile sarebbe stato non prestare attenzione allo scambio di battute fra Facciadangelo e Cajus. Abbasso lo sguardo, ma non riesco a nascondere il mio sorriso divertito. Conscia che la cosa non possa ascriversi nella definizione “comportamento maturo”, ma non ho difficoltà ad ammettere -a me stessa- di avercela ancora con la grifondoro per quello stupido scherzo. Specialmente, ce l'ho ancora con lei per quei venti punti sottratti solo perchè si è sentita offesa da uno stupido insulto, tutt'altro che razzista. Crede forse di far parte di una minoranza vessata da secoli? Non mi pare. Che i grifondoro fossero dei minorati cerebrali, quello non si mette in dubbio, ma in fondo non è colpa loro. Ci nascono così.
Venti punti in meno. Tzè. Venti punti si tolgono se commetti qualcosa di davvero grosso, non per curare il proprio ego.
Ovviamente ignora la mia generosa offerta di condivisione e sorrido di nuovo, incliando appena la testa, pensando soddisfatta a non essere l'unica immatura a quanto pare. Mi riprendo il libro e mi concentro sulla preparazione della pozione dilatante.
Nemmeno Miss Universo si da la pena di rispondere alla mia richiesta di una conferma sul fatto che volesse parlare proprio con me. E poi dicono che gli antipatici siamo noi serpeverde... non è che gli altri e le altre si comportino in modo tale da avere la nostra benevolenza.
Si fottessero. Ho altro a cui pensare e non è detto che mi fermerò per sapere cosa voglia da me. La curiosità la riservo per le cose interessanti.
Facciadangelo risponde alla professoressa Balfour come se quest'ultima le avesse chiesto del tempo. Faccio una smorfia con le labbra e mi domando se ha idea di chi sia la strega che ha davanti. Alzo la mano, dopo aver gettato nel calderone il pestato degli ingredienti, mentre con l'altra comincio a girare la pozione così come indicato nel libro, ~ Se... ma forse, dato l'ammonimento di prima, non è il caso di cominciare una risposta con “se non erro”. Mi schiarisco la voce e dico con tono più sicuro, ~ Uno degli ingredienti fondamentali della Sgonfiotto è il dente di serpente marino. Nemico naturale del pesce palla, da cui la Dilatante prende la sua essenziale funzione.
Meglio.

Concentratissima sulla pozione, non degnai nessun altro della mia attenzione e fui intensamente grata del fatto che Facciadangelo avesse deciso di “tenermi il broncio”, così stavo evitando inutili distrazioni.
Rileggo qualche riga della spiegazione per controllare di aver eseguito tutti i passaggi correttamente, mentre tamburello con le dita sul banco ligneo ed aspetto che passi il tempo richiesto. Ed è in quel momento che avverto la sensazione di essere osservata. Ed è più fastidioso del solito.
Rubinetti d'oro... una vasca rettangolare al centro della stanza... asciugamani bianchi accuratamente piegati...
Scuoto la testa, chiudendo gli occhi. Il bagno dei prefetti. Cosa diavolo?! Qualcosa gocciola e il pavimento è bagnato. Alza lo sguardo e... Sento rimbombarmi nelle orecchie la sensazione fastidiosamente familiare di uno strano calore. Sulla mai faccia si delinea un'espressione di puro sbigottimento. Il cuore accellera. La grifondoro è davanti a me con quello stupido travestimento, completamente zuppa e... Istintivamente chiudo gli occhi e per un istante smetto di rigirare la pozione. Scuoto il capo con più vigore e col fiato corto mi giro vero di lei.
Ecco perchè mi sentivo osservata...
Storco le labbra, mentre la osservo con rabbia crescente.

Quando riprendo a girare la pozione, non so più in che senso farlo. La mia concentrazione è sfumata e, guardando la pozione farsi improvvisamente densa e pastosa, vedo svanire la prospettiva di beccarmi i complimenti della professoressa ed una bella manciata di punti a favore di Serpeverde.
Furente.
Come diavolo ha fatto ad entrarmi nella testa? Come diavolo ha osato?! Quello che ho visto... quello che ho visto è ciò che ha visto lei? Questo mi pietrifica. Sento crescere dentro di me una rabbia cocente, che brucia quanto la vergogna. Quei pensieri, che da giorni rinnegavo a me stessa con tutta la decisione di cui sono capace, dovevano restare miei. Soltanto miei, fino a quando non fossi stata capace di liberarmene, di seppellirli, perchè certo non avevo la minima intenzione di analizzarli e dar loro più importanza e peso di quanto meritassero! Ed invece adesso... Con la coda dell'occhio guardo di nuovo Evangeline Hais, quella stupida grifondoro che ha appensa varcato la soglia del lecito, del mio privato e non so se si rende conto della grave mancanza di rispetto che mi ha usato. Lei, tutta presa a farmi la morale per averla chiamata “grifoscema”, aveva violato la mia privacy nel modo più subdolo e scorretto di tutti e nessuno l'avrebbe punita. Oh, ma non l'avrebbe passata liscia.
Hai oltrepassato il limite, Facciadangelo. Guardati le spalle, perchè non ci saranno punti sottratti che mi faranno desistere dal fartela pagare.
-Un passo indietro, prego. - Eccola la frase che suggella il mio disastro. Una distrazione che mi è costata cara, già lo so. Guardo la mia pozione e storco il naso, perchè è evidente non sia riuscita. Dovrebbe essere di un vivido colore giallo, ed invece sembra fango, anche per consistenza. - Davvero desolante... - stringo le labbra e i pugni a quelle parole, ma non abbasso lo sguardo. Non si abbassa mai lo sguardo, perchè alla fine ciò che resta è la dignità. Mi è stato insegnato a non perderla, mai, nemmeno nei momenti dove smarrirla poteva essere più facile.
- ... 10 punti in meno a Serpeverde. - Incasso quella sconfitta e mi avvicino al mio calderone, pronta ad assaggiare quella roba che mi avrebbe spedita dritta in infermeria, - Per questa volta le risparmio l'onere di mostrare a tutti gli effetti di una pozione, se così possiamo chiamare quello che c'è nel suo calderone, male eseguita.- Sposto il mio sguardo sulla professoressa Balfour, interrogativa. Perchè tanta benevolenza? Gli errori si pagano, no? - D'altronde, teniamo tutti alla sua serenità...ed alla nostra incolumità. - Questa volta abbasso lo sguardo. Ecco lo scotto da pagare. Cerco di guardarmi attorno, per cercare di capire se qualcun altro avesse sentito le parole della professoressa. La mia privacy è stata violata per la seconda volta, ed avrei preferito mille volte finire in infermeria per un'intossicazione, piuttosto che essere derisa in quel modo.
Dopo aver appuntato i compiti per la prossima volta, ficco nella tracolla tutto ciò che avevo riposto sul banco, di fretta e con furia. Devo uscire da lì. Devo prendere aria. Sento ribollire dentro qualcosa che dovrebbe essere tenuta a bada. Devo controllarmi.
< Warwitch… Quelli del giornalino si chiedevano se fosse possibile organizzare un’intervista. > OhSantoDruido! Chiudo gli occhi e respiro. Avevo dimenticato la Archer! ~ Sei la loro segretaria? odio quando le persone mandano emissari. Quelli del giornalino volevano restare anonimi, così da non prendersi la responsabilità delle idiozie che scrivono! < Hai vinto il premio come miglior giocatrice di Quidditch, poco tempo fa. Credi si possa organizzare qualcosa al campo? Puoi farmi sapere per lettera quando puoi, se ti va. > Mi limito a guardarla, senza risponderle. Afferro la tracolla e aggiro lei, la Hais e il resto degli imbecilli in aula. Pft! Un'intervista! Ma come gli sarà mai venuto in mente a quei brillanti scrittori?! Esco dall'aula, diretta lontano. Abbastanza lontano da lì e soprattutto da altre insopportabili persone.